Trek-Segafredo, Richie Porte: “Il Tour a settembre è un territorio inesplorato, nove settimane senza corse sono uno choc”

Richie Porte riprende ad allenarsi con il Tour de France 2020 in testa. Il corridore della Trek-Segafredo ha confermato che il proprio obiettivo per la stagione rimarrà la Grande Boucle, in cui condividerà il ruolo di capitano con Bauke Mollema. Con un quinto posto in classifica generale come miglior risultato in carriera in una corsa di tre settimane, l’obiettivo sarà naturalmente provare a salire sul podio per prima volta, come più volte tentato fin dai tempi della BMC. Il vincitore del Tour Down Under 2020 ha ancora una volta dimostrato di saper entrare in condizione anche a inizio stagione, capacità che potrebbe agevolarlo in quest’inedita situazione, che vedrà di fatto il Tour de France iniziare meno di un mese dopo la prima competizione World Tour della ripartenza stagionale.

Il tasmaniano ha confermato che il suo programma sarà ancora una volta incentrato sulla corsa transalpina: “Il Tour de France rimane il mio obiettivo principale per la stagione, e ha il bonus aggiuntivo di iniziare sulle mie strade locali, a Nizza. In ogni caso, correre il Tour a settembre sarà un territorio inesplorato. Non sono sicuro di quanto sarà differente, anche se non mi aspetto che sia caldo come al solito e il meteo potrebbe essere un pochino più variabile nelle montagne”.

Porte ha poi accolto con grande soddisfazione il nuovo calendario, che gli permette ovviamente di organizzare al meglio la propria stagione: “Per me personalmente è stato un grande inizio di stagione, ma da allora è stato un periodo parecchio strano, senza corse né poter andare in bici. È buono per lo sport avere alcune corse a fine anno. Sarà bello tornare a mettere chilometri in strada e ricominciare la stagione. Quando il calendario rivisto è stato rilasciato, è stato più semplice tornare ad allenarsi durante il periodo di lockdown. Da una settimana sono potuto tornare in strada e di certo ardo per correre il Tour de France, ma quando ti mancano nove settimane di corsa è uno choc per il sistema“.

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