Tour de France 2022, Brandon McNulty è pronto per assistere ancora Tadej Pogačar: “Daremo battaglia fino alla fine”

Nel momento in cui la UAE Team Emirates ha perso pezzi importantissimi, Brandon McNulty si è preso la scena. Alla vigilia della 17esima tappa, una cavalcata sui Pirenei, Tadej Pogačar si era ritrovato senza Rafal Majka e senza Marc Soler, ritrovandosi con soli 3 compagni di squadra. Uno di questi, però, McNulty appunto, è stato letteralmente sensazionale, soprattutto sulla salita di Peyragudes, facendo un ritmo tale da staccare tutti gli altri corridori, a eccezione di Pogačar e della Maglia Gialla Jonas Vingegaard. Lo sloveno poi ha vinto la tappa e lo statunitense è stato terzo di giornata, vedendosi assegnato il premio di combattivo di giornata.

“Mi sentivo bene – le parole di McNulty riportate da VeloNews – Già martedì ero in fuga, ma mi sono fermato per aiutare Tadej, e quindi sapevo di avere buone gambe. Mercoledì il piano era quello di fare 15 minuti al massimo sull’ultima salita e poi Pogačar sarebbe partito. Alla fine, però, siamo andati su fortissimo e abbiamo fatto quello che potevamo”.

Oggi – giovedì – ci saranno ancora montagne, per la 18esima tappa: “Sarà dura, Vingegaard è stato fortissimo per tutta la corsa finora – argomenta il corridore di Phoenix –  Noi comunque continueremo a dare battaglia, pensando che anche la cronometro di sabato è buona per Tadej.  Io speravo di star bene già sulle Alpi, ma in realtà non è stato così. Così, ho dovuto riconsiderare la cosa e recuperare in vista dei Pirenei: sono felice di essere stato in grado di avere questo rendimento”.

Un McNulty (vincitore del Giro di Sicilia 2019 e di una tappa alla Parigi-Nizza 2022) così è al livello dei duellanti per la vittoria finale? “No, Pogačar e Vingegaard sono di un altro livello. Io sono stato felice di essere fra i primi tre a Peyragudes, ma loro due sono un po’ meglio di me”.

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