Giro di Sicilia 2019, Guillaume Martin conquista l’Etna! Brandon McNulty si prende la corsa

Guillaume Martin trionfa nell’ultima tappa del Giro di Sicilia 2019. Il corridore della Wanty – Gobert si impone nettamente a Rifugio Sapienza, staccando gli altri big a due chilometri dalla conclusione, ma nulla può in classifica generale, che viene conquistata da Brandon McNulty (Rally UHC Cycling). Sul podio di giornata salgono Fausto Masnada (Androni-Sidermec) e Dayer Quintana (Neri-Selle Italia-KTM), autore di una bella azione a sei chilometri dalla conclusione, prima di essere ripreso dall’accelerazione del corridore transalpino.

Grazie alla quarta posizione odierna, a soli 14 secondi dal vincitore, McNulty conquista dunque questa edizione del Giro di Sicilia con un margine di 42 secondi su Martin e 56 su Masnada. Fuori dal podio finale dunque invece Giovanni Visconti (Neri-Selle Italia-KTM), che alla partenza era in terza posizione. Malgrado una condotta di gara intelligente, il padrone di casa deve arrendersi, tagliando il traguardo per sesto, con un ritardo di 36 secondi, che gli valgono il quinto posto finale, dietro anche Alexander Vlasov (Gazprom-Rusvelo).

La tappa regina fa gola a molti sin dalle prime battute di gara, che vedono numerosi scatta. La battaglia si conclude dopo una ventina di chilometri, quando in avanscoperta si portano in nove. Si tratta di Matteo Montaguti (Androni-Sidermec), Francesco Romano (Bardiani-CSF), Oscar Adalberto Quiroz (Coldeportes Bicicletas Strongman), Ivan Martinelli (D’Amico-UM Tools), Aleksey Rybalkin (Gazprom-RusVelo), Edwin Avila (Israel Cycling Academy), Isaas Canton (Kometa), Davide Gabburo e Dayer Quintana (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM), ai quali tuttavia la Rally Cycling non concede più di due minuti, ovvero il ritardo in generale dell’ultimo di questo elenco.

Dopo appena un’ora di corsa il distacco scende così ad appena un minuto, continuando un ritmo molto elevato sino ad arrivare a metà percorso con un margine di appena trenta secondi. Il primo GPM di giornata scorre così veloce, pur senza scossoni, con il ricongiungimento che avviene dopo 85 chilometri di corsa. A quel punto è la Gazprom – Rusvelo a prendere in mano la situazione, con l’obiettivo iniziale di far guadagnare al proprio capitano i tre secondi di abbuono ai piedi del temibile vulcano.

Primo a muoversi in salita è Simone Velasco (Neri-Selle Italia-KTM), che scatta a 19 chilometri dalla conclusione. La sua azione dura poco, così due chilometri più avanti a lanciarsi è Christian Odd Eiking (Wanty-Gobert). Il corridore norvegese guadagna un massimo di 30 secondi, ma quando si entra nei dieci chilometri conclusivi comincia a perdere terreno. Poco dopo scatta Dayer Quintana (Neri-Selle Italia), al quale reagisce subito Guillaume Martin (Wanty-Gobert) seguito da Simone Petilli (UAE Team Emirates). Questi tre riprendono facilmente Eiking, che si mette a completo servizio del capitano.

In gruppo non reagiscono gli uomini della Rally Cycling, mentre prova ad accelerare anche Fausto Masnada (Androni-Sidermec), che si porta dietro i vari big, compreso il leader McNulty, ben scortato ancora da un compagno. Esaurito il lavoro di Eiking, Martin rilancia a otto chilometri dalla conclusione, con Quintana rapido a saltare alla sua ruota. Petilli perde invece l’occasione, mentre McNulty resta da solo, salendo del suo passo. Assieme al leader restano dunque Alexander Vlasov (Gazprom-Rusvelo), Masnada, Mauro Finetto (Delko-Marseille) e Petilli, con gli ultimi due che tuttavia non riescono a seguire a lungo.

Il ritmo della maglia rossa permette di rientrare a sette chilometri dalla conclusione, quando subito scatta Vlasov. Ancora una volta la reazione di McNulty è pronta, tanto che una volta ripreso l’attaccante è lui stesso ad accelerare in prima persona. L’azione non porta alcun risultato, provocando un rallentamento che invece consente una accelerazione di Dayer Quintana.

Il colombiano non preoccupa più di tanto il leader della generale, che comunque non concede un margine superiore alla dozzina di secondi. Il distacco resta sostanzialmente stabile sino ad entrare nei due chilometri conclusivi, quando arriva la stoccata di Guillaume Martin. Masnada prova a prendergli la ruota, ma il francese è intoccabile, andando a riprendere e superare a doppia velocità Quintana per involarsi in solitaria verso il traguardo. McNulty invece stavolta non reagisce, salendo del proprio ritmo.

All’ultimo chilometro Martin si presenta con un vantaggio ormai incolmabile, potendo festeggiare al meglio il meritato successo. Alle sue spalle Quintana sbaglia l’ultima curva, regalando la seconda piazza a Masnada. McNulty passa invece in quarta posizione sotto lo striscione, ma è sorridente perché sa che il margine accumulato ieri gli consente di conquistare la corsa.

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