Scheldeprijs 2017, Boonen: “Una giornata straordinaria, che non potrò mai dimenticare. Sono pronto per la Roubaix”

Tom Boonen ha salutato il suo Belgio. Se la Parigi – Roubaix sarà l’ultima corsa della sua straordinaria carriera, lo Scheldeprijs è stata l’ultima gara ufficiale in patria. Gli organizzatori lo hanno omaggiato sin dal mattino, con il trasferimento partito dalla sua città natale prima che fosse suo nonno a sventolare la bandiera alla partenza. I primi 50 chilometri della corsa sono stati poi quelli in cui l’uomo e il ciclista si è formato e le strade affrontate quelle che lo hanno visto crescere (bambino, ragazzo e poi uomo). “Una giornata straordinaria che non potrò mai dimenticare” commenta l’enfant du pays più amato, il figlio prediletto di una nazione così prodiga di campioni.

Una grandissima emozione per il 35enne, che ha vissuto a pieno la sua “giornata speciale”, non solo dal punto di vista emotivo. Poteva decidere di vivere una sorta di passerella, ma si è messo al servizio di Marcel Kittel, mostrando ancora una volta la sua disponibilità, come compagno di squadra e come uomo. “È venuto lui a chiedermi se potevo lavorare per la volata perché temeva che sarebbe stata dura – ha raccontato dopo il traguardo – Ho fatto il mio lavoro per proteggerlo dal vento”. Se la sua voce trema un poco nel ringraziare anche tutto il pubblico presente, che ancora una volta gli ha mostrato tutto il suo affetto, il tono cambia al pensiero della sua ultima corsa che verrà.

Già leggenda, Tornado Tom vuole entrarci ancora di più domenica 9 aprile, andando a caccia del suo quinto successo in carriera nell’Inferno del Nord, qualcosa che non è riuscito mai a nessuno nella più che secolare storia della mitica corsa del pavé. “Non potevo sperare le cose andassero meglio in vista della Roubaix – aggiunge – Tutti oggi (ieri, ndr) mi hanno sollecitato molto, ma con la testa sono già a domenica. Sono pronto per fare qualcosa alla Roubaix“.

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