Belgio, Tom Boonen valuta la possibilità di tornare a correre: “Penso a qualche gara gravel”

Mentre in Belgio realizzano statue in suo onore, Tom Boonen pensa a tornare a gareggiare. Il classe 1980 è stato uno dei più grandi corridori belgi dei primi anni 2000: autore di grande sfide con l’elvetico Fabian Cancellara, il nativo di Mol è stato in grado in carriera di conquistare 122 corse, tra le quali spiccano un campionato mondiale, quattro Parigi – Roubaix e tre Giri delle Fiandre. Una carriera stellare che si è conclusa ad aprile 2017 dopo la sua ultima Roubaix. Intervenuto nella trasmissione televisiva di Sporza, Velofollies, però ha confessato di sentire ancora il richiamo della bicicletta.

“Sto pensando nuovamente ad alcune corse in bicicletta – ha raccontato l’ex Quick-Step – Sono ancora un po’ esitante, ma l’idea sta iniziando a solleticarmi di nuovo. Penso a qualcosa come la Roc du Maroc o qualche gara gravel […] Il gravel sta crescendo molto ed ha un grande potenziale; mi piace perché torna all’essenza del ciclismo: la natura, la libertà…”

L’ex ciclista non ha escluso, però, neanche un suo possibile ruolo come direttore sportivo in qualche team: “Mai dire mai. Quando mi sono ritirato per la prima volta aveva la possibilità di fare una cosa simile alla Quick-Step. Ma alla fine ho deciso di fare qualcosa di diverso, prendermi una pausa dopo tutte queste attenzioni. Ma non è che non abbia questa ambizione […] Sono ancora giovane”.

Il campione del mondo di Madrid 2005 ha parlato anche di due giovani belgi molto iterssanti: Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep) e Arnaud De Lie (Lotto-Dstny). A proposito del campione del mondo ha dichiarato: “Sono convinto che Remco riceverà una spinta in più da quella maglia. L’anno scorso ha posto le basi, soprattutto mentale, per diventare ancora più forte quest’anno. Cosa ci dobbiamo aspettare da lui? Lo stesso, forse di più”.

Se De Lie, invece, ha aggiunto: “Lo vedo come un mix tra me e Gilbert. E intendo il miglior Gilbert e il miglior Boonen. Mi aspetto molto da lui quest’anno. Ha anche una grande testa. È uno dei pochi in queste generazione ancora giovane. Ha letteralmente conquistato il mio cuore”.

 

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