Lotto-Dstny, il nuovo sponsor si rammarica per la retrocessione: “Avessimo saputo a gennaio quel che sapevamo a maggio, non avremmo firmato il contratto”

I verdetti non sono ancora ufficiali, ma sono ormai scritti. Nel 2023 la Lotto-Soudal, che avrà la denominazione Lotto-Dstny, storica formazione belga, non farà parte del novero delle squadre di livello World Tour. Il 19esimo posto nella classifica triennale voluta dall’UCI per stabilire promozioni e retrocessioni nella massima categoria costerà infatti alla realtà che presenta nelle sue fila Caleb Ewan e Arnaud de Lie, la discesa fra le squadre Professional, con tutto quel che ne consegue sul piano della presenza alle corse più importanti e su quello dell’esposizione mediatica.

Il marchio Dstny si è legato alla squadra belga a febbraio, dopo che Soudal aveva deciso invece di unire le forze con la Deceuninck di Patrick Lefevere. Visti però i frutti di quanto accaduto nel 2022, non  mancano le recriminazioni: “Avessi saputo a gennaio quel che sapevo a maggio, non credo che avrei firmato quel contratto di sponsorizzazione – le parole dell’amministratore delegato di Dstny, Daan de Wever, raccolte da Het Laatste Nieuws – Comunque, abbiamo sempre avuto un contatto stabile con i dirigenti, i tecnici e i corridori. Questo ci ha dato grande fiducia per il futuro. È chiaro, però, che la squadra va ricostruita”.

Delle 25 vittorie ottenute dalla Lotto nell’annata 2022, nove sono arrivate in corse su suolo belga e cinque in Francia; peraltro, la squadra ha ottenuto solo due podi in gare di livello World Tour. Aspetto, questo, che porta De Wever a sottolineare che “le vittorie in Belgio fanno piacere, ma per noi che siamo un’azienda internazionale contano poco. Nel contratto c’era una clausola che ci dava la possibilità di ritirare la sponsorizzazione in caso di retrocessione. Sarebbe stata sicuramente la soluzione più facile”.

Nel 2023 la Lotto-Dstny non avrà Philippe Gilbert (ritiro) e Tim Wellens (va alla UAE Team Emirates), ma confermerà i velocisti Ewan e De Lie. De Wever guarda al futuro: “Se riusciremo a salire un gradino alla volta, passo dopo passo, sono convinto che potremo tornare a pensare in grande”.

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