INEOS Grenadiers, Egan Bernal: “Il Giro mi piace ma è ora di tornare al Tour. Pogačar e Roglič non sono invincibili”

Dopo un 2021 trionfale nonostante i problemi fisici, Egan Bernal è pronto a tuffarsi nel 2022. Il campione colombiano della INEOS Grenadiers, dopo aver vinto il suo primo Giro d’Italia tornerà alle origini per sfidare gli sloveni terribili Tadej Pogačar e Primož Roglič al Tour de France. Per riuscirci sta provando anche a migliorare la propria posizione a cronometro al fine di limare il gap contro i due avversari, che al momento sono decisamente più portati di lui in questo tipo di prove. Vincitore dell’edizione 2019, un bis darebbe ulteriore lustro a una carriera già di altissimo profilo a 24 anni.

In un’intervista a Win Sports, canale sportivo colombiano, ha ammesso che gli è stato chiesto soprattutto dalla dirigenza: “Penso sia ora di tornare al Tour: sono passati praticamente due anni senza andarci, perché nel 2020 mi sono ritirato. Voglio tornarci e prepararlo nel migliore dei modi.”.

Tuttavia, non esclude a priori di difendere la Maglia Rosa. “Il Giro ha un ottimo percorso e mi piace. Non voglio lasciarmi trasportare solo dalle sensazioni, ma analizzare il percorso, penso che la squadra sceglierà il meglio“, afferma. Se dovesse invece scegliere una corsa che non ha ancora vinto, la scelta andrebbe sulla Vuelta a España: “Se mi chiedi cosa preferirei vincere tra un altro Tour o la Vuelta, preferisco la Vuelta. Lì passerei alla storia, rimarrebbe la tripla corona”.

Il sesto posto dell’anno scorso è stato frutto di una preparazione non ottimale: “Non volevo nemmeno fare la Vuelta. L’idea era quella di fare Giro-Vuelta però quando è finito il Giro mi sono riposato per circa sette giorni, ho pensato che magari andare al Tour non sarebbe stato male senza troppe responsabilità. Ho fatto il test covid per andare in Colombia, non ne avevo bisogno. La mattina dopo mi chiamano e ho pensato a tutto, tranne di avere il covid. Lì ho passato altri dieci giorni fermo. Tornato in Colombia e i primi giorni sono stati terribili, non riuscivo a muovere la bicicletta. Inoltre, pioveva. Ero devastato. Ho cercato di arrivarci bene, ma i numeri non mentono. Ho imparato molto di più in quella Vuelta che in molte gare che ho fatto“, ha però ammesso con sincerità.

Non si sente invece molto portato per le corse di un giorno, allontanando anche un eventuale sogno Mondiale: “Sarebbe bello, ma è come correre una Parigi-Roubaix: non mi ci vedo”. In conclusione, Bernal è convinto di poter battere gli sloveni: “Sono molto forti, stanno facendo cose molto importanti ma credo anche che nessuno sia invincibile, si può avere semplicemente una brutta giornata. Lo stesso Roglic non è riuscito a vincere il Tour. Possono succedere tante cose, farsi tagliare in un tifoso: a Pogacar era già successo nel suo primo Tour che ha vinto. Non è solo fisico, è strategia, sapersi posizionare ed essere consapevoli. Puoi batterli o almeno crederci”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio