Ineos Grenadiers, anche la Strade Bianche fra le prime corse stagionali di Egan Bernal: “Voglio iniziare bene, poi vedremo…”

Egan Bernal ha scelto il suo programma per i primi mesi dell’anno. In attesa ancora di saper le sue scelte riguardo i grandi giri, perlomeno se farà Giro d’Italia o Tour de France prima dell’appuntamento con la Vuelta a España che è stato da tempo annunciato, il colombiano conosce il suo calendario fino a fine aprile, attualmente compatibile con entrambe le opzioni. L’ultima corsa nel suo planning è infatti quel Giro di Romandia che non di rado viene usato come ultimo appuntamento in vista della Corsa Rosa, ma che spesso è anche un banco di prova per chiudere la prima parte di stagione per coloro che poi due mesi dopo saranno alla Grande Boucle.

Nell’attesa di conoscere la decisione, che il vincitore di entrambi i GT ha fatto sapere dipende dalla sua dirigenza, il classe 1997 ha comunque intenzione di lasciare il segno il più possibile in una stagione che per lui si rivela molto importante visto che è quella che potrebbe sancire, forse non in maniera definita ma comunque più che probante, quale potrà essere il suo ruolo in squadra e in gruppo nei prossimi anni. Reduce dal terribile incidente del gennaio 2022 che lo ha costretto a saltare quasi completamente un anno e a vivere una stagione successiva di rifondazione, il portacolori della Ineos Grenadiers si mostra sereno su quanto successo e sulla sua vita attuale, ma ovviamente non per questo non è ambizioso.

Il grande sogno, per il 2024 e oltre, è quello di conquistare il GT spagnolo per entrare nel club di vincitori della tripla corona, ma per riuscirci sa bene che la concorrenza non manca e il livello deve decisamente aumentare rispetto a quello mostrato nelle sue ultime uscite, che comunque lo hanno visto in costante crescita, con numerosi segnali importanti. Reduce da un buon inverno, contrariamente agli ultimi due in cui i problemi non sono mancati, visto che anche l’anno scorso aveva avuto problemi nell’approccio alla prima corsa, dove subì un nuovo infortunio, ripartirà dunque sulle strade di casa, prima al campionato nazionale, poi al Tour Colombia (6-11 febbraio), al quale parteciperà con la maglia della selezione nazionale.

Una corsa speciale per lui, visto chela quarta tappa di questa corsa termina nella sua città natale, Zipaquirá, ma anche perché potrebbe essere la prima cartina di tornasole di quello che può ancora fare, come spiega a Revista Mundo Ciclistico. “Voglio iniziare bene e poi in Europa vedremo come andranno le cose a quel punto – ammette – Bisogna essere aperti a tutte le possibilità“.

A seguire volerà dunque nel Vecchio Continente per essere al via di O Gran Camiño, Strade Bianche, Giro di Catalogna, Giro dei Paesi Baschi e Giro di Romandia. “Il calendario che ho fatto lo scorso anno è stato molto duro, ma mi è servito per recuperare e credo che arrivo a quest’anno con tutt’altro ritmo – aggiunge – Mi sento molto meglio. L’idea del 2023 era proprio quella di accumulare chilometri, con corse come Tour e Vuelta, accumulare fatica e sperare che il corpo potesse adattarsi nuovamente”.

L’impressione dunque è che tutto stia andando sulla strada giusta, ma chiaramente l’ormai 27enne cresciuto alla corte di Gianni Savio sa bene che in gara le cose possono andare molto diversamente. “Una cosa sono gli allenamenti, un’altra son le corse, ma spero di andare forte. Per il momento sta andando tutto nella giusta direzione”, conclude fiducioso.

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