Ineos Grenadiers, Egan Bernal punta la Vuelta per entrare nella corte dei grandissimi

Egan Bernal vuole la tripla corona nel 2024. Vincitore di Tour de France 2019 e Giro d’Italia 2021, il colombiano è ancora alle prese con le conseguenze della terribile caduta di inizio 2022 che sostanzialmente gli è costata due stagioni, ma spera di poter tornare ad un livello importante nella prossima stagione. Ancora lontano dal suo miglior livello, nel corso di quest’anno ha potuto comunque ritrovare una forma interessante, mettendosi al servizio della squadra nei due grandi giri a cui ha partecipato, nei quali è riuscito progressivamente a mettersi alle spalle i numerosi problemi fisici che lo hanno pesantemente condizionato dal gennaio della scorsa stagione.

In una Ineos Grenadiers che ormai punta soprattutto su Carlos Rodriguez, protagonista alla scorsa Grande Boucle e sicuramente nuovamente leader della prossima edizione, il classe 1997 sembra ancora aver bisogno di tempo per poter pensare di poterci riprovare a quei livelli, ma la sua crescita gli permette di alzare l’asticella rispetto agli ultimi anni e nel mirino mette un traguardo che solo in otto in tutta la storia hanno raggiunto. Il suo grande obiettivo nel 2024 sarà dunque la Vuelta a España, confermando al podcast Tachalo, che vuole essere al via per fare risultato.

Il talento scoperto da Gianni Savio metterebbe così il suo nome accanto a quelli di Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Alberto Contador, Vincenzo Nibali e Chris Froome. “Vincere la Vuelta dopo Giro e Tour è un mio grande obiettivo”, ricordando comunque come la sua visione della vita sia molto cambiata dopo l’incidente e che le ambizioni sportive hanno ora un altro posto nella sua scala dei valori, pur senza comunque nascondere le sue ambizioni.

Per questo con il team era stato deciso che questo sarebbe stato un anno di transizione, con l’obiettivo di costruire una buona base per l’anno successivo dopo che nel 2022 aveva corso appena dodici giorni di corsa: “Durante la Vuelta mi sentivo molto bene, anche se negli ultimi giorni mi sembrava che non finisse mai… Ero stanchissimo – racconta – Penso sia stata una buona idea correre Tour e Vuelta e tutte le altre corse quest’anno, sono stati blocchi di corsa importanti che mi serviranno per l’anno prossimo. La nostra idea era quella per quest’anno: creare una base importante per poter fare un passo in avanti e ritrovare un livello più competitivo. Credo sia stata una buona decisione, spero che questo mi aiuterà per l’anno prossimo”.

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