Ineos, Chris Froome accetta l’esclusione dal Tour: “Non sarei riuscito a fare il lavoro richiesto. La Vuelta obiettivo realistico”

Chris Froome ha preso con filosofia il cambio di strategie in casa Ineos. Dopo un inverno a parlare di tre capitani per il Tour, infatti, la compagine di Dave Brailsford ha rimescolato le carte in tavola redistribuendo i tre capitani nei tre GT, escludendo Geraint Thomas e Chris Froome dalla selezione per il Tour. Il quattro volte vincitore della Grande Boucle avrà l’occasione di vestire i panni del capitano alla Vuelta a España 2020, che sarà anche la sua ultima corsa con il team, in modo da aver ancora più tempo per recuperare e raggiungere il top della condizione dopo la caduta dell’estate scorsa.

“È di sicuro un riassestamento per me cambiare obiettivo dal Tour alla Vuelta – ha esordito ai canali ufficiali del team – Ma credo che visto quello che ho passato nell’ultimo anno e il grande recupero che ho avuto dopo la caduta dello scorso anno, sono davvero fortunato ad essere tornato correre e non credo che riuscirei a fare il lavoro che mi è richiesto al Tour”.

Dopo l’onesta ammissione sulla Grande Boucle, però, il kenyano bianco ha ammesso di non aver perso la sua proverbiale ambizione, spostando subito il mirino sul GT spagnolo: “La Vuelta è un obiettivo molto più realistico, dobbiamo ricordarci che vengo da un infortunio tremendo dove mi ero rotto parecchie ossa nel mio corpo. Il recupero è completo, non ho dolore o altri problemi, ma credo che comunque tornare al massimo livello è cruciale per poter tornare a vincere una corsa e spero che potrò riuscirci alla Vuelta. Per me è molto bello avere chiarezza e sapere che quello è il mio grande obiettivo per la stagione. Auguro al team ogni bene per il prossimo mese, la corsa sarà brutale, ma ho grande fiducia in Egan e nel team intorno a lui, possono portare a casa il risultato”.

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