Israel-PremierTech, Chris Froome debutterà al Tour du Rwanda senza guardare al passato: “Ho avuto una seconda possibilità e continuo a inseguire i miei sogni”

Chris Froome sta preparando il 2024 con rinnovate ambizioni. Nonostante i 38 anni abbondanti, il vincitore di quattro Tour de France tra il 2013 e il 2017, è convinto di avere ancora molto da dare negli anni di contratto che gli rimangono con la Israel-Premier Tech. A spronarlo, oltre all’innata ambizione personale, anche il fatto di essere stato aspramente criticato dalla dirigenza, soprattutto da quando il proprietario Sylvan Adams lo aveva definito in sostanza al momento un cattivo affare per la sua squadra. Lui ha affermato di non essersela presa e di continuare a lavorare per migliorare con l’obiettivo di tornare competitivo in salita al Tour de France 2024.

In un’intervista rilasciata ieri a Ciro Scognamiglio per La Gazzetta dello Sport, il britannico ha rilanciato il fatto di voler correre almeno fino al 2025 con la squadra di Sylvan Adams, con il quale è tornato il sereno: “Molto di ciò che è stato detto non è stato messo nelle giuste proporzioni. Ma la realtà è che siamo parecchio vicini, non ci sono problemi fra noi”.

Veder correre un campione delle sue proporzioni per posizioni di rincalzo non è del tutto comprensibile per il pubblico, ma lui non se ne cura: “Ho rischiato la vita e sono dovuto ripartire da sotto zero, imparando di nuovo anche a camminare – aggiunge – ho avuto una seconda possibilità, e tutto quello che viene in più è un bonus. Sto continuando a inseguire i miei sogni, e per questo sono grato al team in cui sono. Voglio chiudere con zero rimpianti”. Afferma di trovare le motivazioni nel non guardarsi mai indietro: “Tutto succede per una ragione, tutto fa parte del viaggio della vita”, è il suo pensiero.

Tornando all’analisi del ciclismo odierno, è certo che “Il Vingegaard visto all’ultimo Tour… Se continuasse così non so chi possa batterlo“. Inoltre, “il livello generale in gruppo si è alzato di parecchio. Dieci anni fa, dopo 2-3 passi di montagna in una tappa ad alto ritmo, restavano davanti 20-30 corridori. Ora, 60. Il suo 2024 dovrebbe iniziare al Tour du Rwanda a fine febbraio, dove inizierà la lunga preparazione al Tour de France che non comprende il Giro d’Italia: “Ma spero davvero di fare qualche corsa in Italia – aggiunge – Magari la Tirreno-Adriatico”.

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