Deceuninck-QuickStep, James Knox: “Allo UAE Tour avevamo già capito che era in gioco più di una corsa di ciclismo”

James Knox ricorda i momenti vissuti allo UAE Tour. Il corridore della Deceuninck – QuickStep infatti era uno dei ciclisti impegnati nella prima corsa importante fermata dal coronavirus e insieme a tanti colleghi è stato fra i primi a dover vivere una situazione di lockdown. Il britannico ha spiegato che negli Emirati le sensazioni erano già diverse da quelle che in quel momento si provavano in Europa ed era già chiaro a tutti che c’era in gioco qualcosa in più di una corsa di ciclismo dove, per inciso, lui non era riuscito a lottare per la classifica generale e si era fatto vedere solo nella quinta, poi diventata ultima, tappa.

“Stavo entrando in forma proprio quando la stagione è stata sospesa – ha commentato – Sono andato allo UAE e anche se i miei parametri erano buoni, ho sofferto il caldo e sono rimasto deluso dal fatto di non poter lottare per la generale come l’anno precedente. Ma penso di aver dimostrato nell’ultima tappa di aver dimostrato di poter andare ancora forte in situazioni di clima più fresco. È stato bello andare in fuga e lottare per la vittoria di tappa. […] Dal mio punto di vista, noi che eravamo negli Emirati abbiamo potuto vedere la situazione da un punto di vista leggermente diverso e abbiamo capito prima degli altri che sarebbe stata una cosa grossa. Lì abbiamo capito che ora c’è in gioco molto più di una corsa di ciclismo”.

Dopo aver raccontato la delusione dell’anno scorso al Giro, riscattata poi con un ottima Vuelta chiusa a un passo dalla top ten, il classe ’95 ha rivelato di non vedere l’ora di tornare alla corsa rosa: “Quest’anno il Giro sarebbe dovuto essere il mio primo grande obiettivo stagionale. Volevo arrivare al massimo della forma alle Classiche delle Ardenne, ero entusiasta all’idea di tornare a correre lì. Stare a casa e pensare che sarei dovuto essere lì mi fa provare una strana sensazione. […] Non vedo l’ora di tornare al Giro e spero di poter fare bene.

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