Tour Down Under 2023, James Knox si difende dopo la squalifica: “Se si vuole preservare la salute dei corridori bisogna permettergli di stare in scia per valutare le proprie condizioni”

Quanto successo ieri a Jams Knox farà discutere tanto in gruppo. Il portacolori della Soudal – QuickStep è stato squalificato dal Tour Down Under 2023 con l’accusa di “prolungato riparo”. Dopo essere rimasto coinvolto in una delle tanta cadute che hanno caratterizzato la tappa vinta da Phil Bauhaus (Bahrain Victorious), infatti, Il britannico ha sfruttato la scia delle ammiraglie per rientrare in gruppo. Un’azione comune e vista tante volte in gara, ma che a questo giro la giuria ha deciso di punire. Il classe 1995 ha affidato ad un lungo post sui social le sue dichiarazioni in merito e sono già tanti i colleghi che si sono uniti a lui nel criticare la scelta dei giudici di gara.

“Sono caduto a 55 chilometri dall’arrivo e ho richiesto l’assistenza del mio dottore – ha scritto il nativo di Kendal – per assicurarmi che non ci fossero ossa rotte e, cosa più importante, che non ci fosse un trauma cranico. Dopo essere risalito in bici, ho notato che il manubrio era rotto e mi sono dovuto fermare di nuovo per cambiare la bici. La situazione di corsa era tranquilla, ma il commissario di giuria non mi ha permesso di stare dietro all’ammiraglia che per un paio di chilometri“.

Il corridore britannico spiega che non aveva intenzione di trarre vantaggi dalla situazione, che peraltro ha visto anche molti altri corridori comportarsi allo stesso modo: “La mia unica ambizione era di tornare in coda al gruppo o, almeno, assieme agli altri corridori caduti con la speranza di continuare una corsa per la quale avevo viaggiato dall’altra parte del mondo. Ho visto da dietro che gli altri corridori caduti erano potuti stare dietro la loro macchina per rientrare in gruppo”.

Pur non negando la sua responsabilità, il portacolori del team fiammingo si mostra perplesso sulla scelta della giuria, contraddittoria rispetto alla manifestata volontà dell’UCI di prendersi maggiormente cura delle condizioni fisiche e dei rischi dei corridori: “Io sono stato visto e squalificato per questo. Mi sembra chiaro che se si vuole preservare la salute dei corridori, i commissari non possono punire un corridore per essere rimasto in scia per valutare le proprie condizioni […] Le regole sono abbastanza labili, ma mi sembrava ovvio che questo è un chiaro esempio che non stessi usando la macchina per avere un vantaggio visto che non sarei stato in quella situazione se non fossi caduto”.

 

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