Astana, un Aru sempre più maturo punta Tricolore e Tour: “Ho spostato in avanti il limite della sofferenza”

Fabio Aru è pronto per il Tour de France 2017. Fisicamente e mentalmente. Costretto a saltare il Giro d’Italia, il corridore della Astana ha mostrato una forma sorprendente al Giro del Delfinato, candidandosi ad un ruolo da protagonista anche alla Grande Boucle. Molti dei rivali saranno gli stessi affrontati – e in buona parte battuti – nelle scorse settimane. Paradossalmente, l’infortunio che tanto lo ha fatto disperare potrebbe perfino rivelarsi utile, visto che il tracciato che porta a Parigi è forse più adatto a lui di quello della Corsa Rosa.

Sono soddisfatto per come ho gestito un momento molto difficile, spiega al Corriere della Sera, analizzando poi il momento chiave di questa sua traversata: “La visita del professor Combi, il medico dell’Inter. Viste le lastre, mi ha detto a muso duro di scordarmi il Giro. Ho passato tutto il giorno successivo a fare fisioterapia in palestra, con mezz’ora di pausa per un’insalata. L’angoscia era finita, avevo un nuovo obiettivo“.

Proprio questa difficoltà superata è dunque un altro tassello nella sua formazione di corridore, come lo fu la delusione di Morzine dello scorso anno: “La crisi nella tappa di montagna di Morzine è stata terribile. Il cuore mi sembrava uscire dalla gola da quanto batteva forte, i polmoni scoppiavano. Ma i miei anticorpi contro la fatica si sono rinforzati. Ho spostato in avanti il limite della sofferenza e questo mi servirà”

Prima dell’appuntamento sulle strade di Francia, la possibile rivincita in Italia. Se la caccia alla maglia rosa non è stata possibile, a questo punto potrebbe indossarne un’altra, quella tricolore. “La maglia tricolore è un sogno, indossarla al Tour sarebbe bellissimo – ammette – Ci credo e ci proverò”.

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