Vuelta a España 2021, Fabio Aru chiude la carriera con la crono di Santiago: “In questi ultimi giorni mi sono davvero divertito a dare il massimo, ho ricevuto tante belle parole e ringrazio tutti”

Con l’ultima tappa della Vuelta a España 2021 si chiude anche la carriera di Fabio Aru. Passato professionista nel 2013 con l’Astana, l’attuale corridore della Qhubeka NextHash ha ottenuto nove vittorie in nove stagioni, con successi di tappa a Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta (di cui si è aggiudicato la classifica finale nel 2015) quali perle di una carriera che negli ultimi anni è stata fortemente condizionata dai problemi fisici. Da qui la decisione di appendere la bici al chiodo proprio al termine di questa edizione del GT iberico, che si chiude quest’oggi con la cronometro finale di Santiago de Compostela, ultimi 33,8 chilometri da corridore professionista per il 31enne sardo.

Gli ultimi tre anni sono stati molto difficili per me – ha affermato Aru sul sito della squadra – Quest’anno abbiamo deciso di cambiare programma, saltare il Tour e andare a Lugano e poi a Sibiu. Lì ho ritrovato un buon feeling con la bici. Ho potuto ricominciare ad attaccare e correre con quella libertà che si prova quando puoi effettivamente fare la gara. Era una sensazione che mi mancava da molto“.

Il 31enne ha poi sottolineato il suo legame con la Spagna: “Nel 2014 ho vinto la mia prima gara da professionista al Giro d’Italia, è stato speciale, e non sono sicuro che ci sia qualcosa che possa essere paragonato a quel momento perché sono italiano e vincere al Giro per un italiano è un’altra cosa. Quella vittoria ha cambiato la mia vita e ha fatto sì che le persone iniziassero a conoscermi. Ma quell’anno ho anche avuto modo di scoprire questo bellissimo paese, la Spagna. Sento tanto amore e apprezzamento da parte dei tifosi spagnoli. Penso che a loro piaccia il modo in cui corro, perché sono sempre stato un corridore che attacca. Ho sempre amato correre su queste strade e sulle grandi salite in giro per la Spagna, delle quali conservo tanti dei miei ricordi più belli”.

Proprio per questo legame, Aru ha scelto la Vuelta 2021 come ultima corsa della carriera: “Per ogni corridore arriva un momento nella sua carriera in cui sa che è il momento di fermarsi. È diverso per ogni corridore, per me è stata una sensazione, e ho questa sensazione adesso. Per sedici anni sono stato un ciclista, questa carriera ha richiesto che passassi molto tempo lontano dalla mia famiglia. Ora è il mio momento di restituire qualcosa a loro. Ora voglio solo godermi questa esperienza finale e fare del mio meglio“.

Partito bene, lo scalatore sardo ha poi passato giornate difficili a causa di problemi gastrointestinali, per i quali ha rischiato di non terminare la gara: “Ho attraversato un periodo molto difficile in questa gara. Un grande ringraziamento va alla squadra per avermi aiutato, è stata di per sé una piccola vittoria. In questi ultimi giorni mi sono davvero divertito a dare il massimo. Il supporto è stato speciale, ho ricevuto tante belle parole e vi ringrazio tutti. Certamente, avrò bisogno di alcuni giorni per comprendere completamente le sensazioni, quindi è difficile dire in questo momento come mi sento ad iniziare il mio ultimo giorno da professionista, ma sono contento di essere qui ora, a correre per Qhubeka, e sono felice“.

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