Qhubeka-NextHash, non pagati gli ultimi stipendi del 2021: offerta possibilità ai corridori di comprare le bici

La Qhubeka – NextHash non ha pagato gli stipendi di novembre e dicembre. Come spesso accade quando una squadra chiude, sarà dunque la fidejussione bancaria bloccata all’UCI ad intervenire per garantire che tutti i dipendenti del team possano ricevere i propri stipendi. Con la garanzia bancaria che copre tre mesi, non ci dovrebbero essere problemi per nessuno, se non il comprensibile disagio di avere dei ritardi nei versamenti. Una situazione sempre spiacevole, nella quale Douglas Ryder non si è nascosto, confermando le difficoltà, ma garantendo l’impegno a coprire tutte le spese.

La squadra, secondo quanto scritto in una lettera ai propri stipendiati di cui VeloNews ha pubblicato alcuni stralci, si è dunque adoperata con l’UCI per lavorare alla soluzione, scrivendo anche ai propri corridori, proponendo alcune opzioni per risolvere la questione singolarmente. I corridori potranno dunque scegliere con quale modalità recuperare gli stipendi arretrati, con anche la possibilità di tenere per sé le bici 2021, sottraendo quel valore allo stipendio che dovrebbero ricevere.

“L’UCI è a conoscenza della situazione dei corridori e, più in generale, del team – scrive in una nota il massimo organismo del pedale – L’UCI è in contatto con tutte le parti in causa per aiutare a risolvere qualsiasi problema nei tempi migliori. Sarà deciso a breve se sarà usata la garanzia bancaria e in quale misura“.

Si confermano dunque le grandi difficoltà di una squadra che, pur avendo chiuso i battenti per quanto riguarda il WorldTour, è ancora attiva a livello continental con la propria formazione development (che proprio ieri ha ufficializzato l’organico 2022). “La garanzia bancaria esiste proprio per dare supporto ai corridori – spiega Ryder – Copre tre mesi di stipendio, quindi tutti saranno pagati. È una soluzione già attuata in passato, anche se non da noi, ma se i corridori vogliono comprare le bici va bene lo stesso. Ovviamente, sarebbe una compensazione. È una transazione ed è una loro scelta. Vogliamo farci carico di tutti gli impegni che abbiamo preso con la squadra, siamo stati trasparenti con l’UCI e con tutti. Facciamo tutto per onorare i nostri accordi. Inoltre, non siamo scappati e non abbiamo chiuso la società”.

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