Alberto Contador approva la scelta di Chris Froome: “Se fosse rimasto avrebbe dovuto lavorare per Bernal”

Il trasferimento di Chris Froome dalla INEOS alla Israel Start-Up Nation continua a fare rumore. Quella che si preannuncia una sfida interessante per il campione britannico sta facendo interrogare anche tutti gli addetti ai lavori. Nel 2021 avrà 36 anni, ma la sua classe ed esperienza lo porranno comunque tra gli uomini più attesi dell’anno, soprattutto al Tour de France. In attesa di sapere come si sbroglierà l’intricata matassa dei tre capitani per quest’anno, Alberto Contador già lo mette tra i favoriti per la prossima edizione. Secondo il Pistolero, nonostante si trasferirà in una squadra nettamente meno competitiva della INEOS, continuerà a sfornare prestazioni di alto livello.

“In realtà, ha senso. Ha vinto quattro Tour, il Giro e la Vuelta e si sente ancora abbastanza forte da combattere per queste gare – ha spiegato in esclusiva a Cyclingnews – Penso che Bernal sarà uno di quei ciclisti che daranno forma a un’intera era dei Grandi Giri e sta progredendo molto velocemente. Quindi, se Froome fosse rimasto nel Team Ineos, avrebbe dovuto cambiare obiettivo o lavorare per Bernal“.

Dal canto suo, è certo che la Israel si muoverà sul mercato di conseguenza: “Sono sicuro che in questo momento stanno cercando in giro i corridori per aiutare Froome, perché altrimenti non saranno in grado di beneficiare di ciò che Froome può offrire nel modo che desiderano”.

Inoltre, non crede che l’età sia per Froome un ostacolo verso il successo: “Nel ciclismo di oggi, gli sforzi sono molto più misurati e calcolati. Ciò consente ai ciclisti di continuare a correre fino a quando non sono molto anziani. Penso che un corridore, oggi come oggi, possa lottare per la vittoria in un Grande Giro fino 38 o 39 anni e vincerlo. C’è l’esempio di Chris Horner alla Vuelta a España nel 2013. Ma nel caso di plurivincitori del come Froome, c’è anche l’esperienza per continuare a farlo“.

“Secondo me, l’anno prossimo, Froome sarà ancora uno dei maggiori favoriti per il Tour de France“, sentenzia il madrileno che aggiunge come lo sia anche quest’anno e che la squadra dovrebbe convocarlo: “Non credo che nessuno dei leader Ineos vogliano ‘impedire’ a un altro compagno di partecipare, che si tratti di Thomas, Froome o Bernal”. Lui ci passò nel Tour 2009, quando fu coinvolto dall’Astana in un conflittuale, ma vincente, dualismo con Lance Armstrong: “Anche se sarà un po’ più stressante per il team Ineos, penso che i benefici superino ogni possibile svantaggio“.

Terminato il lockdown, l’annullamento di molti impegni di lavoro lo hanno portato ad allenarsi di più e a raggiungere ottimi risultati quali i record di scalata di Bola del Mundo e della Everest Challenge. Nonostante ciò, e l’imminente lancio sul mercato della sua A-bike, smentisce un eventuale ritorno in gruppo: “Adoro le corse e adoro seguirle, ma ho lasciato il ciclismo nel miglior modo possibile”, ha confermato, pur ammettendo che ogni tanto ci pensa: “Finisco sempre per dirmi che in questo momento ho una vita fantastica e preferisco andare in bicicletta come faccio ora: vai sull’Everest e poi bevi e mangi qualunque cosa hai voglia di bere o mangiare dopo”.

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