Vuelta a España 2023, Primož Roglič sulla convivenza con Jonas Vingegaard: “Finché vinciamo, non importa chi vincerà”

Primož Roglič si approccia sorridente alla Vuelta a España 2023. La 78esima edizione della corsa spagnola inizierà sabato 26 agosto e tra le fila della Jumbo-Visma sarà presente il vincitore del Giro d’Italia 2023, che prenderà parte alla sua quinta Vuelta con l’obiettivo di conquistare il suo quarto titolo personale. Dopo aver vinto tre edizioni consecutive dal 2019 al 2021 ed essersi ritirato in quella dello scorso anno, Roglič andrà a caccia di un trionfo che gli permetterebbe di eguagliare lo spagnolo Roberto Heras in testa alla classifica dei plurivincitori del GT spagnolo, ma in squadra ci sono anche altri obiettivi possibili.

In occasione della presentazione delle squadre svoltasi ieri, abbiamo avuto modo di scambiare qualche battuta con il campione sloveno, apparso sorridente, ma anche evasivo rispetto alle sue ambizioni e a quelle di una squadra in cui sarà importante riuscire a gestire la convivenza con Jonas Vingegaard. L’obiettivo primario comunque è il successo finale per il team neerlandese che punta a qualcosa di ancora mai riuscito, essere la prima squadra della storia a vincere i tre grandi giri nello stesso anno. “Alla fine non importa chi vincerà, finché riusciamo a vincere qualcosa per noi sarà bello lo stesso“, risponde diplomaticamente quando gli chiediamo se è al via per vincere la sua quarta Vuelta o per conquistare il settimo GT con la squadra”.

Al suo fianco, ancora una volta ci sarà Sepp Kuss, che quest’anno ha preso già il via di entrambi i GT precedenti e che è l’unico del team sempre presente nei successi finali della squadra giallo-nera. Sull’importanza di avere il forte scalatore statunitense al suo fianco non manca anche qui una battua: “Possiamo avere numerose combinazioni di corridori che vanno in un GT, ma senza di Kuss non possiamo fare altrimenti partiremmo già sconfitti. Per noi è un corridore chiave da portare per poter sperare di vincere un altro GT”.

Impossibile ovviamente non parlare anche della presenza del suo ex gregario danese, vincitore degli ultimi due Tour de France. “È cresciuto molto in questo periodo, no? – sottolinea con sarcasmo rispetto al ruolo del compagno che nel 2020 fu tra i suoi uomini più preziosi per il successo in Spagna – Sarà bello avere un corridore forte al mio fianco e cercheremo di ottenere il meglio assieme”

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