Tour de France 2023, Thibaut Pinot: “Una vergogna, delle moto mi sono quasi cadute addosso”

Il problema moto è nuovamente emerso con prepotenza ieri al Tour de France 2023. Dopo che una moto aveva bloccato l’accelerazione di Tadej Pogacar domenica, ieri è stato Jonas Vingegaard a doversi fermare per qualche istante a causa di una moto che era caduta in salita. Le grandi pendenze e la forte presenza di pubblico hanno reso molto complicato il lavoro dei motociclisti, che si sono trovati al limite della manovrabilità del proprio mezzo. La grande presenza di moto e auto ha così peggiorato la situazione, creando un ingorgo che fortunatamente non ha avuto conseguenze né sull’esito della tappa (forse la Maglia Gialla ha perso in totale una ventina di secondi, ai quali si possono forse aggiungere anche gli abbuoni perduti al traguardo, ma ormai questa Grande Boucle non sembra destinata a giocarsi per questioni di secondi) né sull’incolumità dei corridori.

Tuttavia, il risultato poteva essere ben diverso e se la giuria dei commissari ha fatto bene a escludere per una giornata la moto responsabile (quella di Thomas Voeckler, che fa la cronaca dalla corsa per la TV francese), il problema è comunque più ampio ed è difficile non vedere nuovamente una responsabilità oggettiva da parte dell’organizzazione, che in questi casi è vittima del suo stesso successo. Un successo che dovrebbe però essere in grado di prevedere organizzandosi per tempo. Anche perché, la situazione come racconta Thibaut Pinot a L’Equipe poteva andare molto peggio.

“Quello che mi ha colpito maggiormente è che la corsa di è dovuta fermare per colpa delle moto e della macchina – spiega il corridore transalpino, che era subito dietro Vingegaard e Kelderman, rimanendo fermo più a lungo di loro – È stato vergognoso. Questa cosa mi ha scioccato, sono rimasto fermo trenta secondi e c’erano le moto che quasi mi cascavano addosso. È stato assurdo. Alcune moto non riuscivano più a cambiare rapporto, ma non capisco perché vengono lasciate passare le macchine quando ci sono appena 15 secondi fra i corridori. Ci son delle cose che non capisco”.

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