Tour de France 2022, Quinn Simmons ha saputo mettersi in luce: “Ma devo ancora capire quali siano i miei limiti”

Con i suoi 21 anni compiuti da qualche settimana, Quinn Simmons era il più giovane in gara al Tour de France 2022. Lo statunitense della Trek-Segafredo è arrivato alla conclusione della Grande Boucle dopo aver saputo mettersi in luce in più di un’occasione nell’arco delle tre settimane. La classifica generale (67esimo) conta ben poco per un corridore che ha più che altro voluto mettersi alla prova, visto che si trattava della sua prima esperienza al Tour (nel 2021 aveva portato a termine la Vuelta a España): alla fine il bilancio di Simmons è positivo, anche se è mancato il risultato di giornata da mettere in vetrina.

“Penso che sia andata bene – le parole di Simmons a Cycling NewsSoprattutto essere lì davanti durante la tappa vinta da Mads Pedersen (compagno di squadra dello statunitense,  – ndr) è stato un gran bel momento. La prima settimana però non è stata ideale, in particolare la frazione di Roubaix è stata un punto basso del mio rendimento. Spero comunque di aver dimostrato alla squadra che portarmi al Tour sia stata una buona scelta e spero anche di poterci tornare l’anno prossimo”.

Sul futuro, il corridore di Durango non ha ancora le idee chiare: “Un corridore giovane fa sempre un passo avanti quando finisce un Grande Giro. Penso che tutti i giorni duri e il lavoro fatto durante questa corsa daranno i loro frutti nei prossimi anni. Devo ancora capire quello che posso e non posso fare: in questo Tour ho provato a fare un po’ di tutto, perché non so ancora dove siano i miei limiti”.

Sul suo “primato” da corridore più giovane in gara, Simmons scherza: “Difficile esserne fieri, visto che alla mia età Tadej Pogačar il Tour de France lo ha vinto… Ma va bene così, mi do due-tre anni per capire dove posso arrivare”.

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