Perché Bob Jungels può partecipare al Tour de France 2022 anche se positivo al covid e altri no

La gestione COVID-19 è cambiata a partire del Tour de France 2022. Tornato ad essere pesantemente colpito dal coronavirus nelle settimane che hanno preceduto la Grande Boucle, soprattutto in occasione del Giro di Svizzera, il ciclismo ha deciso di modificare il proprio regolamento sull’argomento covid alla vigilia della corsa più importante della stagione. Martedì 28 giugno l’UCI ha dunque ufficializzato le nuove regole covid per quanto riguarda i grandi giri, che dunque entrano in vigore proprio a partire dalla corsa francese. Un tempismo ovviamente non casuale, figlio anche di un clima di tensione e nervosismo in gruppo per la possibilità di dover rinunciare al grande appuntamento stagionale per cause esterne alle normali vicissitudini che si possono affrontare nel ciclismo. Molti comunque lo hanno dovuto fare in questi giorni che precedono il Grand Départ da Copenaghen. Ma le nuove regole hanno anche permesso a Bob Jungels di partecipare malgrado sia risultato positivo.

Come è possibile che Bob Jungels possa partecipare al Tour de France 2022?
Il nuovo regolamento non prevede più l’isolamento e quindi l’esclusione automatica in caso di positività, ma l’eventuale allontanamento dalla corsa viene deciso da una commissione formata da tre dottori (il medico della squadra del corridore, il medico responsabile covid dell’evento e il responsabile medico dell’UCI), che vota a maggioranza valutando ogni singolo caso in base ad alcune specificità. Ad esempio, il corridore lussemburghese della Ag2r Citroën aveva una carica virale molto bassa agli ultimi due tamponi effettuati, per cui, malgrado sia risultato ancora positivo alla vigilia della partenza, non è considerato contagioso anche in virtù del fatto che i valori sono in calo. Contrariamente invece a Bryan Coquard (Cofidis), l’ultimo escluso in ordine di tempo di un lista non proprio cortissima, i cui valori erano comunque bassi, ma con una tendenza ascendente.

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