Tour de France 2018, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2018.

TOP

Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors): La sua giornata di oggi è un capolavoro. Promuove la fuga decisiva partendo presto con Vachon, non perde la calma quando rimane dietro a causa di un frazionamento e domina sulle ultime due salite e la discesa finale. Oltre alla sua prima vittoria al Tour, arriva la maglia a pois. Chapeau, Julian.

Greg Van Avermaet (BMC Racing Team): Stamattina ASO ringraziava la maglia gialla Van Avermaet praticamente annunciando il passaggio di consegne con un uomo di classifica. Il belga non ci sta, si inserisce nella fuga e tiene in una tappa per niente adatta a lui. Alla fine è quarto di giornata e prolunga i suoi giorni da leader. Guerriero vero.

Daniel Martin (UAE Team Emirates): In una giornata in cui tutti gli uomini di classifica dormono, è l’unico che prova a mettere il naso fuori con un allungo prima dello scollinamento al Grand Colombière. Dopo la brutta caduta di sabato e con l’attenuante di essere senza compagni di squadra in salita, non gli si poteva chiedere altro. Vince anche la volata di gruppo, dimostrando di voler onorare la corsa. Timido, ma giustificato.

FLOP

Rigoberto Uran (Education First-Drapac): Il grande sconfitto di giornata tra gli uomini di classifica è lui. Segnato dalle ferite di domenica, perde contatto dal gruppo dei migliori e accusa un passivo di 2’39” sui principali rivali. Per ripetere il podio del 2017 ci vorrà un’impresa, a questo punto. Un naufrago aggrappato disperatamente alla classifica.

Uomini di classifica: Per nove giorni si sono lamentati di un Tour senza salite, ma alla prima occasione si nascondono dietro al Team Sky. I britannici controllano, consapevoli di avere due corridori ottimi a cronometro nelle prime posizioni di classifica. Nessuno osa, un giorno in meno per gli scalatori. Nota di demerito alla Movistar, che non inserisce nessuno in fuga ma si ritrova con i tre capitani a guardarsi in faccia. Timorosi.

Rafal Majka, Bauke Mollema, Ilnur Zakarin: Oltre al già citato Uran, sono gli unici con ambizioni di classifica a non riuscire a rimanere in un gruppo che di certo non va a un ritmo forsennato. Alcuni di loro hanno la giustificazione delle cadute nei giorni precedenti, ma si prospettano tempi duri. Solo rimandato Bob Jungels, che arriva al traguardo insieme a loro ma è consapevole di potersi solo difendere in tappe così. Attardati.

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