Bilancio Squadre 2022: Sport Vlaanderen-Baloise

La Sport Vlaanderen-Baloise resta fedele alla sua identità, ma allarga i propri orizzonti. La formazione belga, infatti, è stata spesso protagonista nelle corse di casa, ma per la prima volta dal 2011 ottiene tutte le sue vittorie fuori dai confini nazionali (nel 2011 c’era stata una sola vittoria in Germania e nel 2018 e nel 2020 il contatore è rimasto fermo a zero). I quattro successi stagionali, poi, sono il miglior risultato dal 2015, quando la compagine belga ottenne ben nove vittorie. Confermata, poi, come da tradizione, la presenza esclusiva di corridori belgi in squadra, che diventa così fondamentale per il movimento nazionale e per quei corridori che non riescono a trovare spazio nelle formazioni WorldTour o che hanno bisogno di un trampolino di lancio per arrivarci.

TOP

Il WorldTour sarà la prossima casa di Rune Herregodts, che ha già firmato con la Intermarché per le prossime due stagioni. Il belga è protagonista del 2022 sin da subito, vincendo al primo giorno di corsa della sua stagione nella frazione inaugurale della Vuelta a Andalucia. La sua primavera viene bruscamente interrotta da una toxoplasmosi, dalla quale però recupera per rimettersi in evidenza alla Brussel Cycling Classic, dove sfiora il podio. Il ritorno al successo, invece, arriva alla prima frazione del Sazka Tour, mentre al Giro del Lussemburgo dimostra di poter fare anche classifica nelle brevi corse a tappe, chiudendo al decimo posto della generale. Sarà ora compito della Intermarché consentirgli di sviluppare a pieno tutte le sue potenzialità.

Anche il potenziale di Kamiel Bonneu è ancora tutto da esplorare. Il classe ’99, alla sua prima stagione da pro’, è la più grande sorpresa del team, visto che chiude l’anno con due vittorie. Dopo qualche corsa di adattamento, inizia a farsi vedere con un decimo posto alla Classic Loire Atlantique e un quinto alla Volta Limburg. Dopo aver partecipato alla Freccia Vallone deve rinunciare in extremis alla Liegi-Bastogne-Liegi , pur facendo parte dei convocati della squadra. Torna alle corse al Giro di Ungheria, dove mostra una buona resistenza in salita nella tappa regina e riesce a piazzarsi al decimo posto in classifica generale. Ad agosto, poi, arriva il primo successo della carriere nella terza tappa del Sazka Tour, dove si impone in una volata a tre con i compagni di fuga per regalarsi un sogno. Sogno che si ripeterà esattamente un mese dopo sul traguardo di Sunderland, al Tour of Britain, dove il classe ’99 si prende nuovamente la scena con un attacco da lontano e diventa il corridore più vincente del team, al pari di Herregodts, al primo anno da professionista. Il team spera che lui possa essere il futuro.

Kenneth Van Roy manca solo la vittoria, visto che il suo nome si legge spesso negli ordini di arrivo. Il classe ’93 corre tutte le classiche di primavera, galleggiando spesso tra la dodicesima e la ventesima posizione, ma la prima top-10 arriva solo a giugno, con il nono posto alla Heistse Pijl. Il ventisettenne, però, non riesce ancora a uscire dal limbo e sia al Giro di Vallonia che alla Arctic Race of Norway chiude senza grandi risultati, ma facendo peggio del ventesimo posto in una sola occasione su nove tappe complessive. Il terzo posto alla Schaal Sels, invece, inaugura per lui una nuova fase della stagione, che lo vede chiudere al quinto posto la Druivenkoers-Overijse ed essere grande protagonista al Tour of Britain, dove ottiene tre top-10 e chiude undicesimo nella generale rimanendo fuori dai primi dieci solo per una questione di piazzamenti (in una corsa comunque interrotta anzitempo a causa della morte della regina Elisabetta). In autunno torna a correre le semiclassiche belghe, ottenendo un ottimo quarto posto alla Primus Classic e poi i soliti piazzamenti in top-20.

Il corridore più piazzato del team in questa stagione è però Sasha Weemaes, tredici volte in top-10 ma anche lui mai sul gradino più alto del podio. Lo sprinter belga ottiene i migliori risultati nella prima metà dell’anno chiudendo anche al quarto posto il campionato nazionale alle spalle di Merlier, Meeus e Philipsen in una volata decisa al fotofinish. Oltre alla strada, poi, alcuni corridori del team si sono distinti anche su pista: Lindsay De Vylder Robbe Ghys, infatti, hanno vinto la Sei Giorni di Gand e il secondo è in procinto di passare al WorldTour grazie al triennale firmato con la Alpecin-Deceuninck.

+++ Rune Herregodts
++ Kamiel Bonneu
+ Kenneth Van Roy

FLOP

All’inizio dell’anno Arne Marit sembrava poter essere uno degli uomini più importanti della squadra. Purtroppo per lui e per la squadra, però, cadute e infortuni si sono messi di traverso. A onor del vero, però, anche quando è stato bene il classe ’99 non ha saputo replicare le prestazioni dello scorso anno, che sono però bastate alla Intermarché-Wanty-Gobert per proporgli il salto nel WorldTour con la speranza di farlo tornare presto a brillare.

La stagione della Sport Vlaanderen, comunque, è stata in linea con le aspettative, soprattutto grazie al fatto che in tanti uomini sono riusciti a dare il proprio contributo, ottenendo piazzamenti in varie corse. A rallentare la corsa del team sono stati invece spesso i problemi fisici, a partire dai casi di covid in ritiro fino ai problemi che hanno tenuto ai box corridori come Aaron Verwilst, che è stato fermo da aprile fino ad agosto, non riuscendo quindi a dare l’apporto sperato.

Tra i corridori che avrebbero potuto fare qualcosa in più, poi, ci sono sicuramente Julian Mertens, che chiude l’anno con una sola top 10, e Ruben Apers che, togliendo il sesto posto alla Egmont Cycling Race, non è cresciuto rispetto ai risultati già ottenuti nel 2021. Parliamo comunque di corridori giovani e sarebbe ingeneroso parlare di stagione deludente per due corridori che invece hanno semplicemente rallentato il loro processo di crescita, che potrebbe riprendere già dal prossimo anno.

– Ruben Apers
— Julian Mertens
— Arne Marit

Miglior Momento

Per motivi diversi, le quattro vittorie stagionali hanno tutte un sapore particolare. La scelta però ricade sull’ultima delle quattro perché ottenuta contro una concorrenza più agguerrita e soprattutto perché porta la firma di un neopro’ sul quale il team può costruire il futuro. Nel corso della terza tappa del Tour of Britain, Kamiel Bonneu si inserisce nella fuga a quattro del mattino e resiste insieme ai compagni d’avventura, attaccandoli poi negli ultimi 500 metri per beffarli sul traguardo di Sunderland e regalarsi la seconda vittoria della sua stagione.

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