Giro d’Italia 2022, Simon Yates conquista Torino – Maglia Rosa per Richard Carapaz

Simon Yates ha sfruttato la lotta tra i big e si è imposto nella quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2022. Alle sua spalle, con un ritardo di 15″, è giunto un gruppetto regolato da Jai Hindley (Bora-hansgrohe) davanti a Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) e Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan), tre dei protagonisti di giornata. Grazie a questo risultato, il campione olimpico torna a vestire la Maglia Rosa dopo tre anni dalla sua vittoria alla Corsa Rosa. Juan Pedro Lopez (Trek-Segafredo), infatti, è andato in difficoltà sul secondo passaggio da Superga, cedendo oltre quattro minuti al traguardo. Proprio sulla salita simbolo della Milano – Torino Carapaz ha provato a fare il vuoto, ma sull’ascesa del Colle della Maddalena è stato ripreso da Nibali, Yates e Hindley. Il portacolori del Team BikeExchange – Jayco ha poi allungato poco prima dello scollinamento dell’ultimo strappo, a poco meno di 5000 metri dalla conclusione, facendo il vuoto e andando così a conquistare il suo secondo successo in questo Giro.

Avvio subito molto veloce, con Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) che tenta immediatamente l’attacco solitario. Il neerlandese guadagna una trentina di secondi ma nessuno lo segue, con i soli Eduardo Sepulveda (Drone Hopper-Androni Giocattoli) e Pascal Eenkhoorn (Jumbo-Visma) che provano a rientrare. Il gruppo non lascia fare e così riassorbe tutti dopo 14 chilometri. Da qui in avanti si susseguono diversi scatti, con il gruppo che mantiene un’andatura altissima che già dopo una trentina di chilometri lo porta a un pericoloso spezzettamento. Un rallentamento a circa 110 chilometri dall’arrivo favorisce quindi l’attacco di Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl), Christopher Hamilton (Team DSM), Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert), Harold Tejada (Astana Qazaqstan), Sylvain Moniquet (Lotto Soudal), Nicolas Prodhomme (Ag2r Citröen), Magnus Cort (EF Education-EasyPost), Oier Lazkano (Movistar) e Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix), ai quali si aggiunge anche Simon Yates (Team BikeExchange – Jayco).

Anche questo tentativo viene però annullato, così ai piedi della salita de Il Pilonetto, primo GPM di giornata, provano ad avvantaggiarsi Lennard Kämna (Bora-Hansgore), Damien Howson (Team BikeExchange-Jayco) e ancora Yates, Tejada, Moniquet e Cort, ma anche loro vengono presto ripresi dal gruppo. Lo scatto successivo è quello di Joe Dombrowski (Astana Qazaqstan), su cui su riporta Ignatas Konovalosvas (Groupama-FDJ); proprio in vista dello scollinamento sui due rientrano Diego Rosa (Eolo Kometa), che fa il pieno di punti al GPM, e Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè). Nel corso della discesa successiva si riportano davanti anche Ivan Sosa (Movistar), Alessandro Covi (UAE Team Emirates), Ben Zwiehoff (Bora – Hansgrohe) e Diego Andres Camargo (EF Education-EasyPost); poco dopo completano l’inseguimento anche Nans Peters (Ag2r Citroen), James Knox (Quick-Step Alpha Vinyl), Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix) e ancora Moniquet.

In un primo momento gli uomini della Ineos Grenadiers sembrano intenzionati a tenere chiusa la corsa, ma poco dopo il gruppo rallenta l’andatura, permettendo ai fuggitivi di guadagnare fino quasi a tre minuti. A quel punto in testa al gruppo si portano gli uomini della Bora-Hansgrohe che alzano notevolmente l’andatura lungo la salita seguente, non valida come GPM, facendo esplodere la corsa. Dopo la successiva discesa che conduce al primo passaggio sulla linea del traguardo, infatti, con gli uomini dello squadrone tedesco rimangono solo alcuni corridori della Ineos Grenadiers, con anche il capitano Richard Carapaz, che però rimane in fretta da solo. La Maglia Rosa Juan Pedro Lopez (Trek-Segafredo), dopo esseri fatto sorprendere nelle prime fasi, riesce a riportarsi sul gruppetto tirato dai Bora assieme a Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan), Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert) e Mikel Landa (Bahrain Victorious). Questa azione permette di andare a riassorbire i fuggitivi all’inizio della prima ascesa di Superga.

In testa alla corsa rimangono, quindi, López, Carapaz, Landa, Pozzovivo e Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert), Jai Hindley, Wilco Kelderman, Emanuel Buchmann, Zwiehoff e Kämna (Bora-Hansgrohe), Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Nibali, Sosa, Yates, Dombrowski, Alessandro Covi (UAE Team Emirates), Peters, Moniquet, Rosa, Zana, Camargo, Knox, Konovalovas e Riesebeek. Gruppetto che, comunque, esplode sulle dure rampe della salita: tra i primi corridori ad andare in difficoltà anche Joao Almeida (UAE Team Emirates) e Guillaume Martin (Cofidis). Il portoghese, comunque, sale del suo passo e riesce a riportarsi sulla testa della corsa. Allo scollinamento nel gruppo di testa sono rimasti dunque López, Carapaz, Almeida, Hindley, Landa, Pozzovivo, Buchmann, Bilbao, Kelderman, Nibali, Hirt e Yates. Sulla salita del Colle della Maddalena continua il lavoro degli uomini della Bora – Hansgrohe, mentre Martin inizia ad accusare un ritardo di oltre un minuto; ben più indietro Alejandro Valverde (Movistar), che si trova a tre minuti dalla testa della corsa.

Nelle fasi successive di gara, il gruppo di testa continua a guadagnare terreno nei confronti di tutti gli inseguitori: al suono della campana dell’ultimo giro è oramai chiaro che la vittoria di tappa sarà un affare tra di loro. Salendo per la seconda volta verso Superga, il gruppo principale esplode di nuovo: Hindley è il primo ad allungare, ma grazie anche ai rilanci di Carapaz e Nibali, con questi tre rimane la sola Maglia Rosa. Nel momento in cui i tre davanti rallentano riesce a rientrare anche Landa. Davanti però nessuno è in grado di fare la differenza e questo permette agli altri di riportarsi sotto. Mentre Lopez fatica a tenere le ruote degli avversari, Carapaz allunga riuscendo a fare il vuoto nei confronti degli avversari. Lopez, invece, si stacca definitivamente il gruppetto degli inseguitori, che è tirato soprattutto da Bilbao. Carapaz comincia la salita verso il Colle della Maddalena con oltre 30 secondi di vantaggio nei confronti degli inseguitori, ma all’inizio dell’ultima salita è Nibali a lanciarsi al suo inseguimento, con il solo Hindley in grado di tenere la ruota del siciliano.

Dopo aver sfruttato il lavoro dell’azzurro, l’australiano lo lascia sul posto ed è il primo a riportarsi sul leader solitario. Nelle fasi successive riesce comunque a rientrare anche Nibali, con Yates che, scattato dal drappello inseguitori, si riporta sui tre di testa poco prima dello scollinamento. I quattro si lanciano quindi in discesa, che nell’ultimo tratto vede Nibali tentare un ultimo attacco, che tuttavia non riesce a fare la differenza. A quel punto, nel breve strappo di Parco del Nobile a circa 5000 metri dalla conclusione, Yates piazza la stoccata e, essendo ormai lontano in classifica generale, viene lasciato andare dagli altri tre. Il britannico si presenta così da solo sul traguardo e coglie il suo secondo successo, mentre 15″ più tardi Hindley batte allo sprint per la seconda piazza Carapaz, con Nibali quarto. Pozzovivo chiude a 28″ dal vincitore di giornata, mentre Almeida e Landa (quest’ultimo con Bilbao) pagano rispettivamente 39″ e 51″.

Risultato Tappa 14 Giro d’Italia 2022

Classifica Generale Giro d’Italia 2022

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