Freccia Vallone 2023, Tadej Pogacar conquista anche il Mur de Huy! 5° Giulio Ciccone

Tadej Pogacar non si ferma più e conquista anche la Freccia Vallone 2023. Dopo l’Amstel Gold Race, il fenomeno sloveno fa suo anche il secondo appuntamento del Trittico delle Ardenne imponendosi sul traguardo del Mur de Huy, finalizzando così al meglio il grande lavoro svolto dalla UAE Team Emirates durante tutta la corsa. Il 24enne ha piazzato l’accelerazione decisiva negli ultimi 200 metri facendo il vuoto sugli avversari, tra cui Mattias Skjelmose (Trek-Segafredo) e Mikel Landa (Bahrain Victorious), che chiudono con lui sul podio al secondo e terzo posto. Quarta piazza per Michael Woods (Israel-Premier Tech) davanti a un ottimo Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), primo degli italiani all’arrivo.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Orfana di due possibili outsider come Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën) e Jai Hindley (Bora-hansgrohe), la corsa parte subito ad alta andatura con numerosi scatti a segnare i primissimi chilometri. La fuga di giornata nasce dopo dieci chilometri, ad opera di Jacob Hindsgaul (Uno-X Pro Cycling Team). Alle sue spalle si muove Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck), seguito da Johan Meens (Bingoal WB), con i due che vengono poi raggiunti da Raul Garcia (Equipo Kern Pharma), Daryl Impey (Israel-Premier Tech), Lawrence Naesen (AG2R Citroën) e Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty). Vedendo che il gruppo continua a non reagire, anche Jetse Bol (Burgos-BH) si muove all’inseguimento, finendo così con il formare un gruppetto di otto uomini al comando.

Il gruppo concede così rapidamente un margine di 2’30” prima che la UAE Team Emirates si porti in testa con Michael Vink. Dopo aver tenuto inizialmente il distacco abbastanza stabile, la formazione emiratina concede un altro po’ di margine, e a quel punto, quando il gap sale sopra i tre minuti, arriva a dare una mano anche Cameron Wurf (Ineos Grenadiers), che comunque non imprime un vero cambio di ritmo, permettendo ai fuggitivi di guadagnare fino a 3’40”. Con l’arrivo anche di Groupama-FDJ, Bahrain Victorious e Israel-Premier Tech il gap torna a scendere sotto i tre minuti giungendo a metà gara, prima che arrivi una decisa accelerazione della UAE Team Emirates entrando nel lungo circuito finale.

Il margine scende così fino ad arrivare sotto il minuto a piedi della prima scalata del Mur de Huy, ma nell’ascesa non succede niente (ad eccezione del ritiro di David Gaudu per problemi di allergia) e in cima il vantaggio dei battistrada, rimasti in sette visto che Naesen non riesce a seguire, è nuovamente superiore al minuto. La situazione inizia a cambiare sulla seconda scalata della Côte d’Ereffe, dove si muove al comando Kragh Andersen, poi raggiunto da Zimmerman e Hindsgaul, che tuttavia cede al successivo scatto del connazionale. In gruppo, invece, allunga Pieter Serry (Soudal-QuickStep), che però resta davvero poco in avanscoperta venendo riassorbito da un gruppo che non tarda a cominciare a riprendere anche gli altri ex fuggitivi grazie al ritmo della Trek-Segafredo in approccio della Côte de Cherave.

I due battistrada rimasti scollinano la salita con un vantaggio di 1’20” sul plotone, che decide di non forzare troppo l’andatura a questo passaggio. Sulla seconda ascesa del Mur de Huy, invece, iniziano i primi movimenti in gruppo: il primo ad accendere la miccia è Samuele Battistella (Astana Qazaqstan), seguito da Attila Valter (Jumbo-Visma) e Bauke Mollema (Trek-Segafredo), ma al passaggio sul traguardo il resto del gruppo è subito lì alla loro ruota, seppur molto allungato. Poco dopo Battistella ci riprova, venendo raggiunto da Louis Vervaeke (Soudal-QuickStep), con i due che riescono a guadagnare una quindicina di secondi sul plotone e ad avvicinarsi alla coppia di testa nei chilometri seguenti. Il ricongiungimento tra i due inseguitori e i due attaccanti avviene ai -31 dalla conclusione, con questo nuovo quartetto che riesce ad aumentare fino a 30″ il margine sul gruppo, tirato da UAE Team Emirates e EF Education-EasyPost.

L’ultimo passaggio sulla Côte d’Ereffe è fatale a Zimmermann, presto ripreso dal plotone, mentre il margine di Battistella, Kragh Andersen e Vervaeke arriva a toccare i 40″ dopo lo scollinamento. Sulla Côte de Cherave, quindi, la UAE torna ad alzare il ritmo con Diego Ulissi, il cui lavoro porta diversi corridori a perdere contatto, tra cui Pello Bilbao (Bahrain Victorious) e Sergio Higuita (Bora-hansgrohe), ma anche davanti avviene un’accelerazione, con Vervaeke a staccare Battistella e Kragh Andersen. Il belga della Soudal-QuickStep scollina con una decina di secondi di margine, che aumentano a 20″ nel tratto che anticipa l’ultima ascesa al Mur de Huy, ma il suo destino è ormai segnato, anche perché dietro il ritmo si alza notevolmente per a causa della lotta per prendere nelle prime posizioni la salita finale.

Vervaeke viene così ripreso poco dopo essere transitato all’ultimo chilometro, quando le pendenze del Muro iniziano a farsi più impegnative e in testa al gruppo iniziano a portarsi coloro che puntano al successo. La situazione si mantiene però tranquilla fino agli ultimi 300 metri, quando Romain Bardet (Team DSM) decide di accelerare; sulla ruota del transalpino si portano Michael Woods (Israel-Premier Tech), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Mikel Landa (Bahrain Victorious), Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) e ovviamente Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che ai 200 metri dall’arrivo rilancia con decisione. Ciccone prova a seguirlo ma è costretto a cedere, mentre da dietro risale il compagno di squadra Mattias Skjelmose, che però non può più andare a chiudere il buco formatosi e si deve dunque accontentare del secondo posto alle spalle del fenomeno sloveno, anticipando però Landa.

Risultato Freccia Vallone 2023

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