Analisi Percorso Gand-Wevelgem 2019: velocisti e non solo. Chi vince prenota la Parigi-Roubaix?

La Gand-Wevelgem 2019 fa entrare nel vivo la settimana del pavè belga. Collocata a sette giorni dal Giro delle Fiandre e in programma domenica 31 marzo, la prova giunge quest’anno alla sua edizione numero 81 e si propone come un interessante banco di prova in vista della Ronde. Rispetto alla corsa “universitaria”, però, questa prova ha spesso sorriso alle ruote veloci, anche se non sono mancati i colpi di mano degli specialisti del pavè, che avranno l’ultima occasione per misurarsi su una distanza lunga in una settimana che sarà poi scandita dalla Dwars door Vlaanderen.

I corridori dovranno affrontare in tutto 251,5 chilometri, con Kemmelberg e le Ploegstreets a rappresentare come ormai di consueto i momenti più attesi. Gli ultimi due vincitori si sono ripetuti poche settimane più tardi nella Parigi-Roubaix. Il campione in carica è infatti Peter Sagan (Bora-hansgrohe), che nel 2018 calò il tris a spese di Elia Viviani (Deceuninck-Quick Step) succedendo nell’albo d’oro a Greg Van Avermaet (BMC Racing Team). L’ultimo successo italiano è datato invece 2015, quando fu Luca Paolini a conquistare una edizione fortemente flagellata dal meteo.

Percorso Gand-Wevelgem 2019

Deinze – Wevelgem (251,5 km)

Tendenzialmente in linea con la proposta della passata edizione, la prima parte del percorso della Gand-Wevelgem 2019 non offre spunti degni di nota, anche se lo zampino potrebbero mettercelo le condizioni meteorologiche. I primi 80 chilometri saranno pressoché piatti, con qualche strappo che potrebbe essere utile soprattutto a far sganciare l’azione che caratterizzerà la prima metà di gara. Superati il passaggio a De Moeren e la zona rifornimento, si sconfina in Francia dove inizia la sequenza di Muri con il Mont des Cats e il Mont Kokereel. Il primo è lungo appena 500 metri, ma resta nelle gambe con le sue punte al 18%, mentre il secondo raddoppia abbondantemente la distanza proponendo pendenze più accessibili.

Ancora in territorio francese si affronteranno poi il Vert Mont e il Mont Noir, asperità che sommano insieme quasi sette chilometri e che, poste in rapida successione, saranno utili a scremare il gruppo selezionando già il lotto dei pretendenti alla vittoria finale. L’epilogo di quest’ultimo fa infatti entrare nei fatidici ultimi 100 chilometri, quelli in cui sono concentrate le insidie maggiori con l’accoppiata Baneberg-Kemmelberg da ripetere due volte.

Il Baneberg, un chilometro al 7,3% di pendenza media, sarà seguito a stretto giro di posta dal Kemmelberg, il vero Moloch della corsa coi suoi due passaggi. Il primo avverrà dalla parte del belvedere, con pendenza media del 10% e massima del 18%, che chiama allo scoperto quegli uomini che sarebbero tagliati fuori dai giochi per la vittoria in caso di arrivo a ranghi compatti. Subito dopo è inserito sul tracciato anche il Monteberg, altro tratto di 2180 metri con pendenza media del 7,3% e massima in doppia cifra che deve fungere da ulteriore trampolino per chi sarà riuscito a fare la differenza nel segmento precedente.

I successivi trenta chilometri sono infatti soltanto all’apparenza semplice, in quanto la presenza delle Plugstreets, le celebri strade di campagna in cui si intrecciano pavé e terra, rappresentano il terreno fertile per gli specialisti e rischiano di inibire il tentativo di rimonta di quanti avranno perso secondi in precedenza. Dopo altri dieci chilometri si ripete l’accoppiata Baneberg-Kemmel, stavolta però dai versanti opposti, per un totale complessivo inferiore agli 800 metri ma con l’ultimo gradone che ha punte vicine al 22%. Dallo scollinamento all’arrivo mancheranno ancora 34 chilometri, ma la corsa potrebbe decidersi già qui.

In quel tratto infatti i velocisti dovranno essere bravi a tenere le ruote ma anche a gestirsi, perché un eventuale fuorigiri a una manciata di metri dalla vetta rischia di presentare il conto subito dopo. Nonostante all’arrivo manchi ancora parecchio, infatti, è altamente probabile che la corsa si frazioni in più gruppetti e – con vento laterale e strade strette – il tentativo di ricongiungimento diventerebbe quanto mai complicato. Nel finale sono previsti anche un altro paio di saliscendi come potenziali trabocchetti, ma se le squadre degli sprinter dovessero essersi già riorganizzate e avere un numero sufficiente di gregari, sottrarsi a questo punto alla logica della volata sarebbe un esercizio pressoché impossibile.

ORARIO DI PARTENZA: 11:15

ORARIO DI ARRIVO (PREVISTO): 17:06 – 17:42

Muri Gand-Wevelgem 2019

  DALLA PARTENZA ALL’ARRIVO NOME LUNGHEZZA
1 137,8 113,7 Catsberg 500m all’8%, max 18%
2 141,4 110,1 Kokereelberg 1,10 km al 6,8%, max 9,4%
3 143,7 107,8 Vert Mont 2,3 km al 3,6%, max 8%
4 145,9 105,6 Mont Noir: Ravel Put 2,37 km al 4,4%, max 9%
5 151,1 100,4 Mont Noir: Blanchisserie 2,37 km al 4,4%, max 6%
6 168,8 82,7 Baneberg 1 km al 7,3%, max 17%
7 176,8 74,7 Kemmelberg (Belvedére) 502m al 9,5%, max 18%
8 180,8 70,7 Monteberg 2,18 km al 7,3%, max 10%
9 212,6 38,9 Baneberg 270m al 5,5%, max 11%
10 217,2 34,3 Kemmelberg (Ossuaire) 500m all’11,6%, max 22%

Altimetria e Planimetria Gand-Wevelgem 2019

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