Tour du Limousin 2023, Benoît Cosnefroy se la prende con Lewis Askey dopo la volata: “Mi ha stretto alle transenne volontariamente” – Ma la giuria sanziona il francese

La volata che ha concluso la seconda tappa del Tour du Limousin 2023 ha avuto una coda di polemiche. La vittoria finale è andata, senza discussioni, a Luca Mozzato, ma dietro l’italiano c’è stato di che discutere. Secondo e terzo si sono infatti piazzati rispettivamente Lewis Askey (Groupama-FDJ) e Benoît Cosnefroy (Ag2R Citroën), con quest’ultimo che era già stato secondo nella prima frazione e che stava andando a caccia di abbuoni utili per la classifica generale. Cosnefroy non ha gradito la linea tenuta da Askey durante la volata (qui il video dell’arrivo) e glielo ha fatto notare subito dopo l’arrivo, piazzando una decisa pacca sulla schiena del britannico e rimproverandolo abbastanza apertamente.

La giuria del Tour du Limousin non ha però trovato niente da eccepire sulla volata di Askey (che è compagno di squadra di Romain Gregoire, attualmente in testa alla classifica generale e diretto avversario di Cosnefroy in tal senso), anzi: nel comunicato di fine giornata, infatti, è stata pubblicata una multa di 100 Franchi svizzeri per Cosnefroy, per “comportamento scorretto che attenta all’immagine dello sport“.

Il francese si è così espresso sulla vicenda: “Finché mi chiude all’esterno, va bene, sta facendo il suo lavoro – le parole di Cosnefroy raccolte da L’Equipe – Ma fra chiudermi e mettermi nelle transenne c’è una bella differenza. Qui non è come al Tour de France, dove le transenne non hanno i piedi sulla sede stradale, è più pericoloso. Già prendiamo abbastanza rischi sulla bicicletta e spesso temiamo per le nostre vite. In questo caso, in una volata, al massimo della velocità, una mossa del genere fa paura. Tutto qua”.

Cosnefroy ha aggiunto: “La mossa di Askey è stata volontaria, c’erano abbuoni all’arrivo e sappiamo che questa gara può decidersi per pochissimi secondi. Io volevo vincere, sentivo di avere la possibilità nelle gambe, anche perché la squadra aveva lavorato in modo superbo”.

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