Burgos-BH, Diego Rubio costretto al ritiro dopo il brutto infortunio? “Al momento non lo vedo possibile”

Diego Rubio sta vivendo un momento difficile. Il corridore spagnolo, infatti, non corre da più di un anno, da quando cioè il 27 maggio 2022 è caduto nel corso della prima tappa del Giro di Estonia 2023. L’impatto con il terreno in quell’occasione gli costò la frattura esposta di radio e ulna e l’operazione effettuata in Estonia non ha dato i risultati sperati. Le possibilità di vederlo di nuovo in gruppo diminuiscono sempre di più: i medici sono molto scettici sul fatti che possa tornare in bici e questo rende difficile per la sua attuale formazione, la Burgos – BH pensare di prolungare un contratto la cui scadenza è prevista a fine anno.

“Sto facendo l’impossibile – ha raccontato dodici mesi dopo il terribile incidente il nativo di Navaluenga ai microfoni di DiariodeAvila  In questo momento, però, vedo impossibile tornare a correre. Sono preparato per quello che potrebbe essere […] L’unica cose che è migliorata, e non è poco, è che le ossa sono guarite. Si sono consolidate, ma ancora non ho riguadagnato la mobilità che ho perso […] Non posso neanche forzare perché mi fa male. Non posso tenere il manubrio della bicicletta”.

Tutto questo chiaramente complica anche la sua situazione contrattuale: “Nella situazione in cui sono non posso rinnovare perché non c’è nessuno che ha detto che potrei recuperare presto. Nessuno mi ha assicurato di poter recuperare, anzi il contrario […] La maggior parte dei dottori mi ha detto che non potrò più essere un professionista”.

“Devo essere realistico – ha aggiunto – Psicologicamente mi è costato tanto: ho avuto momenti difficile, ma è passato un anno e non posso continuare a torturarmi. Devo provare ad assimilare le cose così come vengono. È difficile, ma penso di essere pronto per quello che verrà e onestamente più passa il tempo e più la corsa diventa difficile. Continuo a fare tutto il possibile per recuperare, faccio riabilitazione tutti i giorni, ma la verità è che è molto dura, quasi impossibile, perché non ci sono miglioramenti”.

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