Germania, Marcel Kittel rivela: “Sono caduto in depressione nel 2015. Nello sport non puoi essere debole”

Marcel Kittel ha ormai iniziato la sua nuova vita da ex corridore professionista. Il 31enne tedesco ha deciso quest’estate di abbandonare la sua carriera da ciclista dopo qualche stagione deludente con la maglia della Katusha-Alpecin, interrompendo il suo contratto con la formazione World Tour russa. L’ex velocista ha quindi potuto staccare dal mondo delle corse, che si stava rivelando troppo stressante per lui. Le sue nuove rivelazione all’interno di un’intervista rilasciata a NRC Handelsblad aggiungono ulteriori dettagli a una decisione che pare avere radici profonde, con una forma di depressione arrivata già nel 2015.

“All’inizio del 2015, quando correvo per la Giant-Alpecin, mi sono ammalato tra il Tour Down Under e il Tour of Qatar” racconta l’ex sprinter: “Mi hanno concesso un periodo libero a casa per recuperare la mia forma fisica. Ed è lì che sono caduto nel buco della depressione. Non so come si sentano le persone depresse, ma penso di essere andato in quella direzione. Penso che nell’intero mondo dello sport ad alto livello se dici onestamente di avere dubbi sei visto come debole. E non ti puoi permettere di mostrare debolezza. Anche se vai da uno psicologo, è spesso visto come una debolezza. Ma questo non è vero”.

Kittel ha quindi spiegato le sue nuove abitudini e la sua filosofia di vita: “Devo assicurarmi di prendermi del tempo per rilassarmi, passare dalla vita di un atleta top a una normale. È difficile, e per questo sto cercando di trovare cose in cui posso mettere la mia energia. Dopo aver viaggiato duecento giorni all’anno, non posso improvvisamente stare fermo a casa. Faccio CrossFit due volte a settimana in gruppo, iuta la mia vita sociale. Lavoro anche per la televisione tedesca e voglio condividere le mie esperienze con i giovani corridori. A volte giudichiamo le persone velocemente senza conoscerle. Forse un autista ha appena vinto la lotteria ma preferisce continuare a guidare piuttosto che stare seduto in una villa. Non è il vero jackpot, se puoi vivere così?”

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