UCI, Lappartient insoddisfatto delle regole di neutralizzazione: “A Roma fu ridicolo, tempi vanno presi al traguardo”

David Lappartient sta facendo fatica a digerire le tante neutralizzazioni che hanno contraddistinto in questi giorni  il Giro d’Italia e il Giro di California. Mal tempo e cadute varie hanno portato la giuria a bloccare il tempo a tre chilometri dal traguardo anche nelle tappe non adatte ai velocisti, o a nove chilometri nel caso del diluvio di Terracina, mentre in California si sono neutralizzati retroattivamente gli ultimi dieci chilometri della tappa di Morro Bay, dopo la discussa caduta di Tejay Van Garderen.

Secondo il presidente dell’UCI tutto ciò uccide lo spettacolo di uno sport che ha invece fortemente bisogno di avvicinare nuovi appassionati. In particolare, Lappartient ritorna sull’ultima tappa del Giro d’Italia 2018 di Roma, dove Chris Froome si è goduto la passerella finale, vista la neutralizzazione degli ultimi 80 chilometri: “La Maglia Rosa in quel caso, vista la neutralizzazione, terminò con 16 minuti dal vincitore. Fu una cosa ridicola – tuona all’Equipe – È un argomento da ridiscutere a fondo. Quanto lontano bisogna fermarci? Posso capire i principi di prudenza, ma non è giusto rimuovere così una parte di spettacolo. I tempi vanno presi sulla linea del traguardo, non a tre chilometri dall’arrivo”.

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