Trek-Segafredo, Jasper Stuyven non sa cosa aspettarsi dalla ripresa: “Per me è ancora un grande punto interrogativo”

Jasper Stuyven era tra i corridori più in forma allo stop delle competizioni. Il 28enne passista belga aveva vinto lo scorso 29 febbraio la Omloop Het Nieuwsblad, giungendo poi quinto alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne e partecipando alla Parigi-Nizza, mettendo le basi per una campagna del Nord di altissimo profilo. Rispetto ad altri corridori, come alcuni protagonisti dei Grandi Giri, ha quantomeno avuto il modo di mettersi in mostra prima che esplodesse la pandemia legata al Coronavirus, anche se anche la sua stagione è comunque compromessa.

È stato difficile sopportare le prime settimane – ha confessato a Cyclingnews – ma sono stato in grado di cambiare rapidamente idea. Vedo le cose molto positivamente ora. Ci sono anche molti altri corridori che si erano ben preparati e che avevano lavorato duramente tutto l’inverno per essere in buona forma, e non hanno ottenuto nulla. Ho visto il mio duro lavoro ricompensato e ho comunque ottenuto una grandissima vittoria, quindi ora vedo le cose positivamente“.

Attualmente si trova a Montecarlo, dove non può allenarsi all’aperto: “Riempiamo le nostre giornate trascorrendo più tempo insieme, portando a spasso il cane, andando spesso dall’addestratore. Mi sento bene e apprezzo il tempo trascorso a casa. È bello”.

Ha smesso di allenarsi il 12 aprile, giorno in cui si sarebbe dovuta tenere la Parigi-Roubaix. Ora riprenderà gli allenamento settimana prossima: “Spero anche che dall’inizio di maggio saremo in grado di andare di nuovo all’aperto” si augura, sperando di potere anche tornare a correre Grandi Giri e soprattutto le Classiche: “Sono i governi che decideranno se sarà possibile organizzare questi eventi e per me è ancora un grande punto interrogativo“.

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