UAE Team Emirates, nuove responsabilità per Tim Wellens con Fiandre e Roubaix nel mirino: anche Strade Bianche e Sanremo nel programma

Tim Wellens sarà il capitano unico del Team UAE Emirates al Giro delle Fiandre. Con la scelta di Tadej Pogaςar di saltare le corse fiamminghe per concentrarsi su Giro, Tour e Olimpiadi, il belga, passato la scorsa stagione dalla Lotto Soudal al team emiratino, avrà importanti chance di giocarsi la vittoria nelle corse di un giorno del nord senza essere vincolato da compiti di gregariato. Vittima della terribile caduta provocata dalla sconsiderata manovra di Fi, il trentunenne fiammingo aveva subito quest’anno proprio al Giro delle Fiandre un grave infortunio, che gli ha comportato l’inserimento di una placca metallica nella clavicola,  un imprevisto che ha compromesso la stagione del fiammingo, facendogli saltare il Tour de France, la gara su cui aveva focalizzato la sua preparazione per aiutare Pogaςar.

“Inizierò la stagione più tardi, in modo da poter mantenere la forma più a lungo – spiega a Sporza riguardo l’anno che verrà, ricordando che le prime fasi dell’infortunio sono state problematiche, costringendolo a un secondo intervento – La mia clavicola sinistra è ancora sensibile. In bicicletta non mi dà fastidio, ma se qualcuno mi prende per la spalla, devo chiedergli di togliere la mano […] La mia clavicola era ridotta a tanti piccoli pezzi, mi ci è voluto molto tempo“.

L’assenza di Tadej Pogacar sulle strade fiamminghe carica Wellens di responsabilità, in quanto sarà lui il capitano e faro della formazione bianconera al Giro delle Fiandre. “Se potessi scegliere, preferirei avere Tadej al Fiandre, correre con lui è sempre divertente – ammette il 32enne – Ora all’interno della squadra ci saranno più persone che guardano a me, a Nils Politt e forse a un terzo uomo”.

Wellens debutterà dunque la stagione in Spagna, Vuelta a Murcia e Vuelta a Andalucia, a cui seguirà il week-end di apertura in Belgio con Omloop Het Nieuwsblad e la Kuurne-Bruxelles-Kuurne, dove dunque inizierà la stagione delle classiche prima di venire in Italia per correre la Strade Bianche, altra corsa in cui lo sloveno non guiderà il team, nonché la Milano – Sanremo. A seguire il ritorno in Belgio per E3 SaxoBank Classic e Dwars Door Vlaanderen prima del Fiandre.

Per la prima volta il classe 1991 disputerà inoltre la Parigi-Roubaix: “Non è stata una mia richiesta – sottolinea – Tuttavia fa parte del pacchetto e sono felice di questa scelta. Ho percorso le strade dell’Inferno del Nord una volta durante il Tour. Ma non è stata la mia migliore esperienza. Voglio prima di tutto scoprire la corsa, magari cercando di ottenere un bel risultato”. La Freccia del Brabante sarà a quel punto la sua ultima classica di primavera, anche se non esclude, quasi con speranza, di proseguire ulteriormente visto che “se dovessi correre le classiche delle Ardenne, significherebbe che sono ancora in ottima forma”.

Durante il periodo di pausa dalle corse, terminata la stagione delle classiche, si allenerà in quota per preparare Giro del Delfinato e Tour de France. “Quando guardo alla selezione della squadra per la Grande Boucle, è ovviamente un grande onore vedermi tra quei nomi – sottolinea – Ma il mio obiettivo è un po’ più alto dell’essere semplicemente selezionato: voglio svolgere il mio lavoro al meglio per la squadra nel miglior modo possibile. Il mio compito non sarà scortare Tadej fino a 500 metri dal GPM, ma lo scorterò in precedenza, nelle parti più semplici della corsa”.

Scortare Pogaςar alla vittoria del Tour dopo il Giro sarà quindi il grande obiettivo di luglio per cercare una doppietta che lo proietterebbe nella leggenda: “Se c’è qualcuno che può farlo, è Tadej. È stato il miglior corridore del mondo da tre anni e sa scegliere molto bene i suoi obiettivi. Far parte della squadra che ha vinto il Tour sarebbe un bel capitolo della mia storia”.

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