Pagelle Giro delle Fiandre 2021: ruggisce Kasper Asgreen, Mathieu van der Poel le prova tutte. Crisi Van Aert, che sfortuna per Trentin!

Kasper Asgreen (Deceuninck-QuickStep), 10 e lode: Ormai non è più una sorpresa. Si conferma come uno degli uomini più solidi e con più soluzioni nelle classiche. Se la vittoria della E3 era arrivata coronando uno splendido gioco di squadra, qui il successo lo ottiene battendo in uno sprint a due niente meno che Mathieu van der Poel, dopo aver risposto a tutti i suoi attacchi. Conquista meritatamente la sua prima Monumento di una carriera che potrebbe definitivamente decollare.

Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix), 8,5: Ritrova la condizione dei giorni migliori dopo aver sofferto alla Dwaars Door Vlaanderen. A conti fatti è il principale animatore della corsa fin dal secondo passaggio sull’Oude Kwaremont. Poi sull’ultimo passaggio sul Kwaremont piazza un’ultima accelerazione, che si rivelerà fatale per Van Aert, ma non riesce a togliersi dalle ruote Asgreen. Allo sprint, che affronta in prima posizione, sembrerebbe favorito ma non riesce a resistere all’accelerazione del danese. Chiude la sua Primavera con un secondo posto che lascia un po’ di amarezza.

Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen), 8: Ancora un podio nella classica che ama di più. Pur non dando mai l’impressione di poter conquistare la vittoria, riesce a rimanere agganciato al gruppetto dei migliori in quasi tutte le fasi di corsa. Si perde l’azione che poi si rivelerà decisiva ma, nel finale, ha le forze per uscire, anche se tardivamente, all’inseguimento dei primi due andando a conquistare il quarto podio alla Ronde.

Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), 7,5: Dopo una settimana decisamente complicata per la sua squadra, condizionata dalle positività al Covid, conferma il suo ottimo momento di forma. Il belga ottiene un buon quarto posto, suo migliore piazzamento al Fiandre, che ne certifica la dimensione di corridore di prima fascia per quanto riguarda le classiche. Con una condizione così, e dopo un primo e un quarto posto nelle prime due Monumento dell’anno, si starà mangiando le mani per il rinvio della Parigi – Roubaix.

Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation), 7,5: Rischiava di non esserci e invece chiude con un bel quinto posto. Superato il raffredore di qualche giorno fa, è bravo a restare sempre davanti e non sprecare troppo energie. Alla fine si toglie anche lo sfizio di battere Van Aert in volata, una cosa di certo non da tutti.

Stefan Bisseger (EF Education-Nippo), 7: Come aveva fatto domenica scorsa alla Gand-Wevelgem è lui a propiziare la fuga del mattino. Lo svizzero ha una grande gamba e lo dimostra staccando uno dopo l’altro tutti i compagni di avventura, restando da solo e provando anche a collaborare per qualche chilometro con Alaphilippe che è il primo a riprenderlo. Alla fine i big tornano tutti sotto e quando la corsa esplode lui ha già sprecato troppe energie, ma per il futuro sarà un corridore da monitorare con molta attenzione.

Anthony Turgis (Total Direct Energie), 7: Il francese conferma il suo feeling con il pavé. Dopo il quarto posto dell’edizione dello scorso anno, quest’anno arrivava alla Ronde sulla scia di tanti buoni piazzamenti nelle precedenti corse fiamminghe. La voglia di salire sul podio è tanta e si vede e lo porta spesso a cercare l’azione in prima persona. Alla fine paga un po’ le energie sprecate precedentemente, ma riesce comunque a ottenere un ottimo piazzamento in top 10 e non ha nulla da rimproverarsi.

Dylan Van Baarle (Ineos-Grenadiers), 6,5: Anche per lui arriva il piazzamento in top 10. Alla luce di quanto aveva fatto vedere qualche giorno fa alla Dwars Door Vlaanderen, forse ci si poteva attendere qualcosa di più, ma visto anche il livello decisamente più alto della corsa si merita una sufficienza piena, considerando  anche che è lui a dover salvare la giornata del suo team dopo le difficoltà di Tom Pidcock.

Christophe Laporte (Cofidis), 6,5: Che grinta. Il francese è all’attacco quando la corsa esplode e a lungo sembra essere in grado di poter lottare per un piazzamento sul podio. I muri però sono un po’ troppo duri per lui e alla lunga gli restano nelle gambe e gli fanno chiudere la corsa soltanto in undicesima posizione. Esce da questa campagna del pavé con nuove consapevolezze.

Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep), 6: Specchietto per le allodole. Prova un allungo sul Koppenberg che poteva sembrare un segnale lanciato ai rivali, invece da quel punto in poi, il protagonista diventa Asgreen. Non sappiamo se era una tattica studiata oppure figlia delle situazioni di corsa ma, di fatto, permette al danese di essere protagonista. Nel finale probabilmente paga gli sforzi e si stacca anche dal gruppetto degli inseguitori di cui faceva parte, arrivando attardato sul traguardo. Nella formazione belga, fondamentale anche il contributo di Florian Sénéchal, che svolge anche il ruolo di stopper tra i corridori alle spalle di Asgreen e Van der Poel, ed ottiene un altro piazzamento importante in top10.

Peter Sagan (Bora-hansgrohe), 5,5: Lo stop dovuto al Covid-19 continua a incidere sulle sue prestazione. Il quarto posto alla Milano-Sanremo e il successo di tappa alla Volta a Catalunya avevano fatto illudere di poterlo vedere tra i protagonisti anche oggi, ma il pavé non perdona e lo respinge molto presto. Anche per questo è forse eccessivo il sacrificio di uno specialista come Nils Politt al suo servizio, ma considerato che anche il tedesco non è apparso in gran forma, semplicemente oggi non era la giornata della Bora-Hansgrohe.

Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), 5,5: Quando la corsa entra nel vivo è uno dei più attivi, ma nel finale paga lo sforzo. Forse peccando di inesperienza il giovane britannico perde energie preziose dopo i primi attacchi e alla fine non riesce nemmeno a restare nel gruppo inseguitore staccandosi all’ultimo passaggio sul Kwaremont e lasciando da solo Van Baarle davanti. Come lui stesso ha dichiarato, può fare meglio e sicuramente dall’esperienza di oggi potrà imparare.

Wout Van Aert (Jumbo-Visma), 5: Non era nemmeno la giornata di Wout Van Aert, che ha ammesso candidamente che oggi non aveva le gambe. Segue l’azione giusta con Van der Poel e Asgreen, ma alla fine l’azione del neerlandese lo stronca senza possibilità di replica. Alla fine potrebbe cercare di tenere duro per il podio, ma viene ripreso dal gruppo (da dove poi vanno Van Avermaet e Stuyven) per giocarsela in volata, ma anche lo sprint per il quinto posto non si risolve a suo favore.

Matteo Trentin (UAE Team Emirates), sv: Probabilmente oggi va a lui la palma di corridore più sfortunato in gruppo. Una foratura mentre è nel gruppo degli inseguitori lo taglia fuori dai giochi, quando aveva mostrato una buona gamba, che avrebbe potuto permettergli di lottare per il podio.

Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious), sv: Mentre i suoi compagni Marco Haller (7) e Dylan Teuns (6,5) sono nel gruppo di testa, lui è già dietro ad annaspare a causa di qualche problema fisico che non gli ha permesso di rendere al meglio.

Otto Vergaerde (Alpecin-Fenix) Yevgeny Fedorov (Astana-PremierTech), 4: Il loro Fiandre finisce ancor prima di ora di pranzo per delle inspiegabili follie. I due stanno cercando di portar via la fuga, quando il kazako in testa al gruppo tocca il freno, facendo irritare il belga che impazzisce e va a colpire il rivale con una spallata cercando il contatto. Il corridore dell’Astana decide di rispondere alla provocazione e cerca di dare una spallata a sua volta, mancando l’avversario e rischiando di far cadere un incolpevole Postelberger. Risultato? Entrambi squalificati e se l’azione del corridore dell’Alpecin-Fenix è probabilmente più grave e pericolosa, quella dell’asiatico è sicuramente molto più ingenua, visto che, come aveva già fatto in altre corse di questo tipo quest’anno, aveva molte più probabilità di essere tra i protagonisti semplicemente inserendosi nelle fuga del mattino.

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