Movistar, Quintana capitano al Tour de France 2019: “Meglio non essere in tre”

Nairo Quintana sarà il capitano della Movistar al Tour de France 2019. Nei giorni scorsi la formazione spagnola ha ufficializzato la distribuzione dei suoi tre leader nei tre GT della prossima stagione, con il colombiano che prenderà parte alla Grande Boucle, in programma dal 6 al 28 luglio, insieme a Mikel Landa e alla Vuelta a España con Alejandro Valverde, mentre i due iberici condivideranno la leadership al Giro d’Italia. Una scelta caldeggiata proprio dal 28enne di Combita, quanto mai intenzionato a riscattarsi Oltralpe dopo aver bruscamente frenato quel processo di crescita che lo aveva portato a chiudere al 2° posto le edizioni del 2013 e del 2015 suggerendo un trionfo a stretto giro di posta. Respinto nell’ultimo biennio, Quintana cerca il riscatto e ha parlato delle sue chance nel corso della presentazione della squadra avvenuta presso la sede di Telefónica a Madrid.

“Devo avere la condizione giusta ed essere fortunato per provarci di nuovo. Ho un conto aperto con il Tour de France e lavoro sodo per raggiungere questo obiettivo. Voglio prepararmi bene e arrivare all’appuntamento con fiducia. Sia io che la squadra sappiamo come dobbiamo avvicinarci e ci proveremo ancora. So di poter vincere e ci sono già andato vicino, ma i fattori che contano sono molti. Basta pensare a Geraint Thomas (Sky), che ci ha provato per molti anni nonostante avesse un leader davanti, e quest’anno ha sfruttato alla grande la sua opportunità. Non so cosa potrà succedere, ma so che serviranno forma e fortuna“.

Nonostante il disegno del percorso abbia consigliato a molti protagonisti annunciati di ripiegare sul Giro d’Italia, il vincitore della Corsa Rosa del 2014 è convinto di poter dire la sua Oltralpe: “Il tracciato mi piace. Alcune tappe si addicono molto alle mie caratteristiche e spero di riuscire ad allenarmi bene in Colombia per arrivare preparato al meglio per quei giorni. Quali errori ho commesso in passato? A volte è mancata la fortuna, altre la gamba giusta. Per noi è positivo non presentarci con tre capitani, come avvenuto quest’anno, perché è meglio distribuire i compiti e che ognuno di noi abbia obiettivi chiari”.

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