Milano-Sanremo 2020, una edizione con solo italiani al via è davvero possibile?

Una Milano – Sanremo 2020 solo per gli italiani? È quanto propone The Secret Pro, ignoto corridore in attività che scrive una rubrica per il portale australiano CyclingTips, nella sua ultima pubblicazione in cui riporta anche alcuni interessanti retroscena di quanto accaduto nelle settimane più concitate, in particolare con la Parigi-Nizza. Secondo questo membro del gruppo, che scrive da qualche anno ormai lasciando così pensare possa essere un elemento piuttosto esperto, questa potrebbe essere una soluzione emersa nelle discussioni degli stati generali del ciclismo per proporre la Classicissima come una delle prime corse del nuovo calendario, svolgendosi in giugno. Se la data era già stata ipotizzata dal presidente della Federciclismo Renato Di Rocco, è la prima volta che si ipotizza che questo possa avvenire con solamente parte del gruppo per quella che appare una fantasiosa soluzione.

Da un lato potrebbe risultare una ipotesi non completamente assurda vista la possibilità che tra due mesi i confini nazionali dei paesi potrebbero essere ancora parzialmente chiusi, ma appare comunque alquanto difficile immaginare una scelta di questo tipo. Pensiamo che i professionisti del nostro paese sono attualmente 128, di cui molti racchiusi in alcune squadre e alcuni invece da soli, per cui (a meno di stravolgere completamente il regolamento UCI che vieta la partecipazione alle squadre continental agli eventi WorldTour, nonché contiene dei minimi/massimi di partecipanti per squadra) l’unico modo sarebbe che la corsa diventasse il campionato nazionale, permettendo eventualmente anche ai corridori continental di partecipare, creando così un gruppo più consistente.

Non andrebbe necessariamente meglio se si permettesse solamente ai corridori residenti nel nostro paese di correre, ma in quel caso anche alcuni nostri connazionali (come Vincenzo Nibali, residente in Svizzera), sarebbero tagliati fuori. E non ci sarebbe nemmeno più la possibilità di farlo diventare il campionato nazionale, dando una parvenza di senso a possibili partecipazioni che attualmente il regolamento vieta. Sembra dunque attualmente una soluzione francamente improbabile…

In quanto scrive questo misterioso professionista, che riporta che la prossima importante riunione si terrà il prossimo 15 aprile, si trova invece conferma di altre ipotesi trapelate in queste ultime settimane, come la possibilità che il Giro del Delfinato si corra a Luglio, rappresentando così l’ultima prova verso il Tour de France, che si correrà la settimana successiva (le nuove date ipotizzate sono 25 luglio-16 agosto). A conclusione della Grande Boucle si correrebbe “una Vuelta a España accorciata”, anche se l’organizzazione ha più volte voluto fermamente smentire questa ipotesi, che terminerebbe “pochi giorni prima dei Mondiali”, già confermatissimi dall’UCI nelle sue date originarie (20-27 settembre), anche se non senza polemiche.

A quel punto il Giro d’Italia sarebbe così in programma ad ottobre, ipotesi più volte anticipata in queste settimane, mentre a chiudere la stagione sarebbe nuovamente Il Lombardia. “Sarà interessante vedere se la Cina sarà ancora nel calendario di corse di novembre”, aggiunge The Secret Pro, sottolineando inoltre che “non si è parlato delle Classiche” in un calendario che verrebbe così fuori “senza giorni di riposo”, ma questo appare obiettivamente inevitabile visto che in quattro mesi bisogna andare a condensare quasi tutto quello che si sarebbe dovuto correre in otto.

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