Il Lombardia 2022, il proposito di Vincenzo Nibali: “Vorrei chiudere con un risultato di cui essere fiero”

Oggi – sabato 8 ottobre 2022 – si chiude la carriera di Vincenzo Nibali. Il siciliano è stato un pilastro della scena italiana e internazionale e ha scelto una delle corse più importanti al mondo, Il Lombardia 2022, per far calare il sipario su un’avventura iniziata, fra i professionisti, il 15 febbraio 2005, al Trofeo Laigueglia, con la maglia della Fassa-Bortolo. Nibali, i cui propositi di addio sono noti già da mesi, ha corso parecchio in questo autunno italiano e arriva al Lombardia con una condizione tutt’altro che trascurabile. Forse non sarà sufficiente per lottare per la vittoria, ma il siciliano saprà essere protagonista.

“La mia forma è buona, come speravo, quindi spero di lasciare con un acuto – le parole di Nibali in un’intervista concessa a CyclingNews – Sarebbe molto peggio se la mia carriera finisse in modo anonimo. Il Lombardia è una corsa molto speciale per me. L’ho vinta due volte e quindi mi piacerebbe tantissimo chiudere con un risultato di cui essere fiero. Di sicuro, non voglio che la mia ultima gara sia un qualcosa di melodrammatico o triste”.

Nell’occasione, lo Squalo ha dato anche il suo punto di vista sul ciclismo attuale, comparato con quello dei suoi inizi: “Io ho imparato a soffrire facendo il gregario in quegli anni e quello mi ha aiutato a capire, quando io ero capitano, cosa passavano i miei compagni di squadra e quanto facessero fatica per stare al mio servizio. Penso che quello sia un passaggio importante, che ti rende un corridore migliore. Io sono contento di aver raggiunto il mio massimo gradualmente, anno dopo anno. I giovani di questo periodo non sembrano proprio vicini a questo tipo di crescita. Loro vogliono vincere subito e prendere il posto di altri, in pochissimo tempo. Non li sto criticando, io probabilmente farei lo stesso se oggi avessi la loro età. Ma questo è un aspetto che indica quanto la società, e il ciclismo, siano cambiati”.

Nibali torna indietro con i ricordi e parla di un momento che avrebbe potuto cambiarne la carriera. Nel 2009, infatti, il siciliano era posizionato in alto nella lista dei desideri di Dave Brailsford e di quella che era una squadra che stava per nascere, il Team Sky. “È stato un momento spartiacque per me e per loro – le parole del corridore dell’Astana Qazaqstan – Durante l’estate di quell’anno sono arrivato vicinissimo a firmare per loro, ma avevo un contratto con la Liquigas ed era difficile uscirne. Con Sky abbiamo anche parlato della possibilità di un mio trasferimento per il 2010, ma poi loro hanno puntato forte su Bradley Wiggins e non se n’è fatto più nulla. Lui e Chris Froome? Siamo stati grandi rivali e spesso c’è stata anche un po’ di tensione: ci siamo scambiati qualche parola non cortese. Con Froome sono sempre andato d’accordo e ho sempre avuto un grande rispetto per Wiggins, per come ha saputo trasformare la sua carriera, arrivando a vincere il Tour de France”.

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