Il Lombardia 2022, la carica di Alejandro Valverde: “Poche volte nella mia carriera sono stato così bene”

Come per Vincenzo Nibali, anche per Alejandro Valverde Il Lombardia 2022 è l’ultima tappa di uno straordinario percorso. Lo spagnolo chiuderà infatti sotto lo striscione del traguardo di Como una carriera iniziata 20 anni fa: era il 3 febbraio 2022 quando il murciano, allora 22enne, affrontava la Clasica de Almeria, entrando nel mondo dei professionisti – e ottenendo peraltro subito un risultato di spessore, visto l’ottavo posto finale. Più di due decenni dopo, Valverde è pronto ad appendere la bicicletta al chiodo, con 133 vittorie in bacheca, fra cui il Mondiale di Innsbruck 2018 e ben quattro Liegi-Bastogne-Liegi (l’ultima nel 2017).

Lo spagnolo, bandiera della Movistar, sta vivendo le ultime settimane della sua carriera da grande protagonista: è stato infatti secondo alla Coppa Agostoni 2022, quarto al Giro dell’Emilia 2022 e terzo alla Tre Valli Varesine 2022. Così, si avvicina all’ultima corsa con aspettative non trascurabili: “Se tutto va bene, penso di poter essere fra quelli che si giocheranno la vittoria – le parole di Valverde alla vigilia de Il Lombardia – Certo, dipenderà dallo sviluppo della gara e da come mi sentirò, ma in questo momento mi sento in grado di poter vincere. E il percorso di quest’anno mi piace molto di più rispetto a quelli degli anni scorsi”.

Per Valverde sarà l’undicesima partecipazione alla Classica delle Foglie Morte: non l’ha mai vinta, ma è stato per ben tre volte secondo (l’ultima nel 2019, preceduto solo da Bauke Mollema). Un’eventuale grande risultato non cambierebbe la sua idea: “Lascio il ciclismo nel momento migliore, quando sono ancora al massimo livello. Penso di essere stato così bene solo in poche occasioni durante la mia carriera. Mi ritiro al momento giusto”.

Il murciano lascia senza rimpianti: “Non cambierei una virgola del mio calendario di questa stagione. Anche se non dovessi fare nulla al Lombardia, lascerò con bellissime sensazioni. Le ultime corse in Italia sono state fantastiche. Cosa manca nella mia bacheca? Difficile da dire, visto che ho vinto quasi tutto – commenta con un sorriso – Salire sul podio al Tour de France (nel 2015 – ndr) per me è stato quasi come vincerlo. Poi, il Mondiale è stato il perfetto coronamento della mia carriera”.

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