Groupama-FDJ, Stefan Küng torna sulla caduta agli Europei: “L’UCI dovrebbe affrontare il problema della posizione in bici”

Il 2023 di Stefan Küng è stato segnato soprattutto dalla pericolosa caduta agli Europei di Drenthe. Lo svizzero della Groupama-FDJ, caduto durante la prova a cronometro, è tornato in sella sanguinante tagliando il traguardo con il caschetto a pezzi e una commozione cerebrale. Una scena decisamente inusuale che ha aperto anche un dibattito sul perché non sia stato fermato, non essendoci in quel momento evidenze sulla gravità delle ferite riportate. In un’intervista al portale tedesco Radsport-News è tornato sull’argomento, affermando innanzitutto che l’UCI “dovrebbe affrontare il problema”.

L’UCI deve creare condizioni migliori. Le condizioni devono essere tali che lo sport possa svolgersi in sicurezza al livello a cui si svolge ora – ammonisce – Le posizioni aerodinamiche stanno diventando sempre più estreme, cosa a cui anche tu come pilota sei molto sensibile. Dici a te stesso ‘se puoi, abbassa la testa’”.

“La caduta ovviamente è sembrata molto strana, quindi anche noi l’abbiamo osservata attentamente e abbiamo tratto le nostre conclusioni – afferma analizzando l’incidente di Drenthe – Ma anche qui la palla passa all’UCI. Hanno notato qualche anno fa che i corridori più piccoli avevano un vantaggio nella cronometro e quindi hanno aggiustato le posizioni, ma io sono uno dei corridori più grandi e per me lo spazio tra la superficie di contatto e la parte superiore degli attacchi è di 14 centimetri. Forse avrebbero dovuto lasciare le cose com’erano, ma non è il mio campo”.

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