EF, Sep Vanmarcke: “Ero pronto per la primavera, ma vincere le classiche in autunno sarebbe ancora più speciale”

Obiettivo rimandato per Sep Vanmarcke. Il corridore della EF doveva essere uno dei protagonisti della primavera, suo principale obiettivo stagionale. Come tutti i suoi principali rivali, la pausa causata dal coronavirus non gli ha permesso di giocarsi le proprie carte nelle corse del nord, come sempre cerchiate con un segno rosso sul suo calendario. Cinque volte tra i primi sei alla Parigi-Roubaix in carriera, in cui ha il secondo posto nel 2013 come miglior risultato, due volte sul podio del Giro delle Fiandre (nel 2014 e 2016), al belga sembra mancare soltanto il successo nelle due monumento in cui è riuscito a rendere al meglio in carriera.

L’esperto di classiche ha confidato le proprie sensazioni in un’intervista a Het Nieuwsblad: “Ero lì con la condizione, ne sono certo. La Omloop è stata deludente, ma era abbastanza calcolato. Alla Parigi-Nizza stavo crescendo e arrivando al top della forma. Ero pronto per la primavera. Ma quello che sta succedendo ora riguarda tutti. Noi ciclisti non ci dovremmo lamentare, molte persone sono molto più colpite”.

Vanmarcke ha poi parlato della propria situazione economica, con l’accordo con il team che termina a fine 2020: “Il mio contratto è in scadenza, ma tanti ciclisti sono in questa situazione. Per molti l’incertezza proseguirà a lungo. Ci vorrà molto tempo prima che si parli con le squadre. Nessuno può mettersi in mostra e la situazione finanziaria è incerta. A fine luglio avrò 32 anni, penso che le squadre sappiano quello che posso dare, e posso correre al massimo livello ancora per qualche anno“.

Infine il belga esprime la propria opinione sulla possibilità di riprendere a correre: “Sto seguendo un programma di allenamento dettato dall’allenatore Peter Schep. Faccio sessioni intensive, blocchi e tutto il resto. Mi permettono di mantenere la condizione. Ho scelta libera sull’allenamento sulla resistenza. Se le classiche si tenessero in autunno, sarebbe ancora più speciale vincere. Ma dipenderà da come si evolve la crisi del coronavirus. Deve essere tutto in sicurezza, e se ne devono occupare gli organizzatori”.

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