EF Education – EasyPost, Rigoberto Uran annuncia il ritiro dopo i Giochi di Parigi: “Una corsa speciale”

Rigoberto Uran ha scelto i Giochi di Parigi 2024 come ultima corsa della sua carriera. Argento a Londra 2012, l’esperto corridore colombiano, considerato uno dei precursori della nouvelle vague degli escarabajos che nel corso dello scorso decennio sono emersi per imporsi ai massimi livelli, chiuderà così nel 2024 una carriera iniziata in Italia, con la maglia della Tenax nel 2006, a 19 anni ancora da compiere. L’anno successivo il passaggio alla Unibet con la quale corse un solo anno ma ottenne subito un trionfo importante, conquistando una tappa al Giro di Svizzera. Corridore forte in salita e capace di difendersi a cronometro, dotato anche di un buon spunto allo sprint nei suoi anni migliori, nel tempo si è specializzato nei grandi giri, salendo due volte sul podio del Giro d’Italia e una del Tour de France, vincendo inoltre tappe anche alla Vuelta a España e raccogliendo un gran numero di Top10 per oltre dieci anni.

A dare l’annuncio della scelta è stato lui stesso, intervenendo a un allenamento dell’Atletico Nacional, in preparazione all’atteso quadrangolare del campionato locale. Parlando con alcuni giocatori, a microfoni accesi, il classe 1987 ha infatti confermato che correrà anche nel 2024 con la maglia della EF Education – EasyPost, ma solo fino ai Giochi: “Il prossimo anno correrò ancora, almeno fino a Parigi, poi è il momento dei saluti”, ha spiegato in maniera piuttosto chiara.

“I giochi sono una corsa speciale perché ti trovi a condividere i tuoi spazi con molti sportivi diversi – ricorda il colombiano – Nella città olimpica c’è un grande miscuglio di personaggi e tutti sono sullo stesso piano, fanno come tutti la fila alla mensa. Inoltre, quando sei con la tua selezione c’è sempre una bella atmosfera, l’ambiente è sereno e familiare. Tutto è speciale e sono momenti che ti godi fino in fondo”.

Ovviamente, non manca anche il ricordo dell’edizione di Londra: “È una corsa speciale perché può succedere di tutto. La medaglia a Londra è stata una grande sorpresa, che nessuno si aspettava, in Colombia non era neanche trasmessa, perché era un percorso pianeggiante. Nel conquistarla ho capito che ci queste sono corse in cui può succedere di tutto. Bisogna partire con la voglia, la speranza e la giusta intenzione. Quel giorno doveva essere una corsa per velocisti, sembrava che gli inglesi dovessero riprenderci di sicuro, e invece…”

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