Ineos Grenadiers, Filippo Ganna: “Voglio tornare da Parigi con due medaglie. Una dipende al 100% da me, nell’altra offro un buon 25% di contributo”

Filippo Ganna non nasconde le ambizioni per le Olimpiadi di Parigi 2024. Come annunciato già negli scorsi mesi, la rassegna a cinque cerchi della prossima estate sarà l’obiettivo principale di questa stagione per il portacolori azzurro, che punta a confermare l’oro conquistato tre anni fa a Tokyo con il quartetto dell’Inseguimento a squadre e cercherà di andare a medaglia anche nella prova a cronometro. Un doppio impegno che ha imposto una preparazione e una pianificazione dettagliata per il 27enne della Ineos Grenadiers, che, ad esempio, quest’anno ha dovuto rinunciare a partecipare a una classica come la Parigi-Roubaix.

“[La Roubaix] Sarà il primo obiettivo del 2025 subito dopo la Milano-Sanremo“, ha svelato Ganna in un’intervista al Corriere della Sera. I sacrifici non riguardano però solo il calendario: “Andare a letto presto la sera, rinunciare a una birra con gli amici, ti motiva anche se devi sollevare un bilanciere più pesante o fare una salita in più quando pensi di aver già dato tutto”.

Riguardo alle Olimpiadi, il classe 1997 sarà quindi impegnato in due discipline che impongono due tipi di sforzi molto diversi: “Sono un po’ Jacobs e un po’ maratoneta. Non so come si fa a riuscire in sforzi così diversi, ma funziona e mi basta […] Voglio tornare da Parigi con due medaglie. Una dipende al 100% da me, nell’altra offro un buon 25% di contributo“.

Inevitabile, poi, parlare delle tante cadute che ci sono state in gara nelle ultime settimane: “Si prendono più rischi, forse le bici sono più estreme e qualcuno non le guida benissimo – ha ammesso il verbanese – Quando sei in corsa non ci pensi, se vedi in tv certe cadute tremi. Però passa. Il ciclismo è così, ma non è l’unico sport pericoloso. Si può fare più attenzione, si possono segnalare meglio i pericoli. Per il resto siamo e resteremo pelle, ossa e body”.

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