Education First, Michael Woods: “I secondi di abbuono sono fondamentali al Down Under”

Michael Woods sarà il capitano dell’Education First al Tour Down Under 2019. Il canadese sembra essere perfetto per la corsa a tappe australiana, in cui non sono presenti cronometro e la classifica si decide su salite brevi e secche. Insieme a lui, la squadra ha deciso di portare Alberto Bettiol a suo supporto e alla ricerca di una vittoria di tappa, mentre Mitchell Docker, Lachlan Morton, Thomas Scully e James Whelan lo scorteranno in pianura, preparando anche il treno per le volate a servizio di Daniel McLay. Quinto in classifica generale nel 2016, il nordamericano ha tutte le carte in regola per puntare almeno a un podio.

Il bronzo mondiale a Innsbruck 2018 ha commentato il suo approccio in Australia e la tappa in cui vuole fare meglio: “Ero molto emozionato quando mi hanno detto che avrei corso il Down Under. Qui nel 2016 ho corso la mia prima competizione World Tour con il team, e ho fatto una gran corsa. La mia performance inaspettata mi ha permesso di guadagnare molto più rispetto dal plotone e da questa squadra, quando sono arrivato quinto. La frazione di Corkscrew mi piace molto. Sono arrivato terzo lì nel 2016, nel 2017 invece non c’era, ma è una salita che mi favorisce. È ripida, e quando è ripida il ritmo è più lento e posso stare sui pedali, e quando sono sui pedali è come se corressi sulla bicicletta. È il mio punto di forza”.

Il canadese spiega poi l’importanza dei secondi di abbuono negli sprint intermedi: “Ce ne sono tre, due e uno ad ogni traguardo volante, e questo rende la corsa tattica avvicinandosi a questi sprint. Nella terza tappa per esempio ci sono due sprint intermedi piuttosto presto nella tappa, che ovviamente è un incoraggiamento per una squadra a controllare la corsa. In questo modo la fuga non parte facilmente e la tappa è più interessante. Qui la corsa diventa tattica, alcuni team proveranno a neutralizzare gli sprint intermedi mandando dei corridori in fuga, mentre altri vorranno inseguire. Sarà interessante, non mi vengono in mente corse in cui gli abbuoni abbiano un ruolo così importante“.

Infine Woods commenta l’arrivo a Willunga Hill, che quest’anno sarà nella sesta e ultima tappa: “È il regno di Richie Porte, ha vinto lì ogni anno ultimamente. È una salita che gli calza a pennello, quindi lì sarà la grande sfida, non solo per me ma per tutti coloro che vogliono la classifica generale. Guadagnare tre secondi in uno sprint intermedio è piuttosto difficile, ma è molto più facile di provare a guadagnare tre secondi su un corridore di classifica a Willunga, è una salita veloce e breve”.

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