Israel-PremierTech, Mike Woods rinnova a tempo indeterminato con il Giro 2024 nel mirino: “Ho ancora fame e voglio continuare finché sento di poter essere competitivo”

Mike Woods rinnova a tempo indeterminato con la Israel – Premier Tech. Il canadese ha infatti firmato un contratto con la formazione professional israeliana che gli consentirà di continuare a correre finché sentirà ancora gli stimoli per fare la vita da professionista. Reduce da una ottima stagione, che con la vittoria al Tour de France lo ha visto ottenere il successo più importante della sua breve carriera, il 37enne ha ora una spinta in più mettendo nel mirino il Giro d’Italia 2024, nel quale andrà a puntare un trionfo di tappa che gli consentirebbe di entrare nel club dei vincitori di tappa nei tre GT visti i due successi già ottenuti alla Vuelta a España in passato.

“Uno dei motivi per cui ho rinnovato con la squadra è che sento di avere ancora molto da dare – spiega il classe 1986 – Non voglio correre se non sento che posso giocarmela con i migliori al mondo. A quel punto mi fermerò. Nella vita bisogna spingersi al limite ed esplorare, provando nuove cose e mettendosi alla prova. Quando non lo farò più mi fermerò. Ma sento di migliorare ancora e ci sono cose che voglio raggiungere come corridore e risultati che sento mancano nel mio palmarès. Non ho mai vinto una tappa al Giro, mentre ho vinto due tappe alla Vuelta e quest’anno al Tour de France, quindi vincere una tappa al Giro è di grande motivazione per me“.

Corridore atipico visto il suo passato nell’atletica che lo ha portato ad approdare al ciclismo molto tardi e nel professionismo solamente nel 2016, quando aveva già 29 anni, il corridore canadese si è rapidamente affermato come un leader prima alla Cannondale, ma ancor di più con il suo approdo nella formazione israeliana, nella quale ha ritrovato una figura molto importante: “Conosco Sylvain Adams dal 2013 e ha avuto un ruolo fondamentale nella mia carriera. Un anno fa abbiamo parlato riguardo il rinnovo e ci siamo sostanzialmente accordati che mi ritirerò con questa squadra, quando sentirò di non avere altro da dare. Voglio sentire entusiasmo quando vado alle corse e ora lo sento. Quindi il rinnovo vale finché non sento che è finita”.

Sicuramente una fortuna, ma anche u’arma a doppio taglio: “È uno straordinario privilegio avere questo accordo, sapere che quando finire è sotto il mio controllo. In questi otto anni ci sono stati grandi cambiamenti in gruppo e ti rendi conto di quanti corridori non hanno avuto questo lusso, quindi so di essere molto fortunato di avere questo supporto da Sylvan e dalla squadra. Ovviamente, è bello, ma anche qualcosa che intimidisce. Essere in scadenza è spesso anche un incentivo, la necessità di firmare ti aumenta la motivazione. Così invece potrebbe esserci il rischio di accontentarsi, perché non devo inseguire un nuovo contratto. Ma d’altro lato è per questo che ho fatto questo accordo, perché se non sento più quella fame non voglio continuare. Ma ora ho ancora fame e voglio andare avanti”.

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