Tour de France 2023, Michael Woods trionfa sul Puy de Dôme! Pogačar guadagna 8″ su Vingegaard

Michael Woods trionfa sul Puy de Dôme al Tour de France 2023. Il corridore della Israel – Premier Tech si è imposto in cima al vulcano del Massiccio Centrale dopo essere riuscito a riprendere uno a uno gli altri fuggitivi che si erano avvantaggiati, compreso Matteo Jorgenson (Movistar) che si era involato da solo, scavalcato negli ultimi metri anche da Pierre Latour (TotalEnergies) e Matej Mohorič (Bahrain Victorious). Tra i big, invece, Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) scatta nel finale e riesce a guadagnare 8 secondi Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) che mantiene comunque la Maglia Gialla per 17 secondi.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Il primo scatto è quello di Victor Campenaerts (Lotto-Dstny) che cerca di portare via un gruppetto. Con lui si muovono Clément Berthet (Ag2r Citroen), Michael Woods (Israel-PremierTech), Gorka Izagirre, Matteo Jorgenson (Movistar), Mathieu Burgaudeau, Pierre Latour (TotalEnergies), David De La Cruz, Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), Neilson Powless (Ef Education – EasyPost), Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), Jonas Gregaard, Jonas Abrahamsen (Uno-X) e Guillaume Boivin (Israel-PremierTech). Alle loro spalle provano a muoversi anche Tobias Halland Johannessen (Uno-X), Simon Geschke (Cofidis) e Adrien Petit (Intermarché-Circus-Wanty).

Il gruppo inizialmente concede circa un minuto di vantaggio, ma poi ricominciano gli scatti: in particolare sono Lidl – Trek e Soudal-QuickStep a cercare di riaprire la corsa dopo essere rimaste fuori dalla fuga. Una volta che il plotone si riporta a 45 secondi dalla conclusione, Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) prova ad attaccare per portare via un nuovo gruppetto, ma questa azione viene annullata e a quel punto la situazione si calma leggermente. Il nuovo tentativo porta la firma di Mattias Skjlmose (Lidl-Trek) che viene però seguito da Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) che si rifiuta di collaborare. I due vengono così riassorbiti dal plotone che torna a rallentare il passo.

Il gruppo arriva così al traguardo volante, conquistato da Abrahamsen, con un ritardo già di circa sei minuti. Il gap continua a salire fino a superare i nove minuti: solo a quel punto gli uomini della Jumbo – Visma decidono di portarsi in testa al gruppo a fare il passo. Il distacco continua, comunque, a crescere, superando i dieci minuti in vista del primo gpm di giornata conquistato da Neilson Powless. Situazione che rimane invariata anche in cima al GPM successivo, conquistato ancora una volta dallo statunitense.

La corsa prosegue quindi tranquilla ancora per qualche chilometro, con il ritardo del gruppo che arriva a sfiorare i dodici minuti a 62 chilometri dalla conclusione. Qui si rompe, però, l’accordo tra gli uomini di testa, con l’attacco di Boivin. Il canadese comincia così la terza salita di giornata con un vantaggio di circa 15 secondi di vantaggio nei confronti del gruppo di testa, ma la situazione torna presto compatta, con Powless che può così conquistare altri due punti per la sua Maglia a Pois.

Appena iniziata la discesa Burgaudeau, Jorgenson, Woods, Lutsenko e Gregaard riescono ad evadere dal gruppetto, guadagnando un piccolo margine, ma gli altri non tardano a rientrare. Inizia così una serie di scatti che vede Jorgenson muoversi poco dopo l’ingresso nei cinquanta chilometri conclusivi, guadagnando rapidamente una ventina di secondi. Alle sue spalle si fa fatica ad organizzarsi finché ad emergere non è un quartetto composto da Burgaudeau e Mohori, partiti per primi, per poi essere raggiunti da De La Cruz e Powless, mentre dietro di loro restano Berthet,  Woods, Izagirre, Campenaerts, Gregaard e Latour.

Questi uomini rientrano sullo sfortunato De La Cruz che fora in discesa, lasciando solo tre uomini alle spalle dello statunitense, che riesce a gestirsi molto bene, potendo impostare un ritmo costante, cosa che invece non riesce a nessuno alle sue spalle. Tra chi cerca di risparmiare e chi non ne ha veramente ad avvantaggiarsi ulteriormente è così Jorgenson che si presenta alla salita finale con 1’05” sui primi inseguitori, oltre due minuti sugli altri e oltre un quarto d’ora sul gruppo, che accelera solo nelle fasi di approccio alla salita, dopo aver concesso anche 16’40”.

Alle spalle del leader Powless è il primo a muoversi, ma non riesce a fare la differenza. Più decisa l’accelerazione di Mohoric, che progressivamente si avvicina a Jorgenson, sopratutto nel tratto più duro, in cui lo statunitense paga lo sforzo precedente. Dietro di loro, quando le pendenze si fanno più ripide, cambia completamente ritmo anche Woods, che in poco tempo rientra su Powless e Burgaudeau, per poi rimontare e superare anche Mohoric fino a coronare il suo inseguimento a 500 metri dal traguardo, lasciando sul posto un impotente Jorgenson. Alle spalle del canadese chiude poi Latour, a 28 secondi, mentre a chiudere il podio, 35 secondi più tardi è Mohoric, che supera Jorgenson proprio sulla linea. Alla spicciolata arrivano poi in dodici prima dei big.

Mentre davanti scoppiava la bagarre il gruppo saliva infatti regolare, ma con un ritmo già decisamente importante da parte della Jumbo-Visma grazie a Wout Van Aert e Wilco Kelderman. Il passista-scalatore neerlandese dà una ultima improvvisa accelerazione proprio quando le pendenze si impennano, dopo che la UAE Team Emirates ha provato a prendere le redini in mano nel momento in cui si sposta il belga. Il gruppo esplode così completamente in quel momento, con appena una dozzina di corridori che restano dvanti, tra i quali mancano già Egan Bernal (Ineos Grenadiers) e Guillaume Martin (Cofidis).

Quando poi è Sepp Kuss a prendere in mano la situazione alla sua ruota restano appena sette corridori: Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), Adam Yates (UAE Team Emirates), Jai Hindley (BORA – hansgrohe), Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers), Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers) e Simon Yates (Team Jayco – AlUla). Mentre oramai davanti si stanno giocando il successo nell’ultimo chilometro, tra i big Kuss continua il suo forcing staccando, nell’ordine, Hindley e gli Yates, con Simon ultimo a cedere e primo a rientrare nel momento in cui Kuss comincia a esaurire il suo compito. Appena rientrato il britannico rilancia, impedendo così il rientro del gemello che a sua volta si stava avvicinando.

Gli altri reagiscono e Kuss si stacca, ma quando parte Pogacar solo Vingegaard riesce inizialmente a seguirlo. Al secondo scatto il danese perde tuttavia un metro, riuscendo poi a rientrare. Pogacar capisce tuttavia che il rivale sta faticando e alza di nuovo l’andatura, staccandosi di ruota il danese. La Maglia Gialla non ha più le energie per seguire, ma le forze in campo non sono poi così diverse, specialmente su pendenze come queste. La lotta fra i due è serrata, con Pogacar che prova fino in fondo a sfruttare il suo scatto, riuscendo così a guadagnare otto secondi e avvicinandosi in una classifica che fra loro due è sempre più corta, mentre gli altri si fanno invece sempre più lontani, anche se a loro volta molto vicini fra loro.

Risultato Tappa 9 Tour de France 2023

Classifiche Tour de France 2023

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