Cofidis, Max Walscheid investito da un’auto durante l’allenamento: “Sono incredibilmente fortunato a essere vivo, non ho nulla di rotto”

Grosso spavento per Max Walcheid durante l’allenamento di giovedì pomeriggio. Mentre stava pedalando sulle strade di Franken, in Germania, vicino alla sua casa, il corridore della Cofidis è stato investito da un’automobile che ha svoltato improvvisamente, centrandolo in pieno e sbalzandolo nel fossato a fianco della carreggiata. Il 28enne, che la scorsa settimana si era imposto al GP de Denain, è stato subito soccorso e trasportato con l’elicottero in ospedale, dove fortunatamente non sono state riscontrate fratture ma solo numerose contusioni. Per precauzione, comunque, il tedesco ha passato la notte ricoverato in terapia intensiva in osservazione, e oggi verrà sottoposto ad altri esami.

La prima cosa che mi viene in mente è che sono stato incredibilmente fortunato a sopravvivere a questo incidente. Anche se non abbiamo ancora fatto tutte le radiografie, non ho ossa rotte”, ha dichiarato Walscheid, che poi ha spiegato la dinamica dell’incidente: “Stavo facendo un classico allenamento dopo la Brugge-De Panne. Ero su una strada tranquilla, in perfette condizioni. Per fortuna non pedalavo molto veloce, sul ciglio della strada. Un’auto è arrivata dalla direzione opposta. Ha svoltato improvvisamente a destra, senza battere ciglio, venendomi incontro e colpendomi. Non ho nemmeno avuto il tempo di fare nulla, o di spaventarmi prima che accadesse l’incidente”.

“Quindi sono stato colpito, sono volato sopra l’auto e sono caduto a pochi metri di distanza, fortunatamente nel fosso e non sull’asfalto – ha proseguito il 28enne –  La mia bici è andata completamente distrutta, a 10 metri di distanza… Le persone sono venute subito ad aiutarmi, l’ambulanza e anche la polizia. Sono stato quindi trasportato in ospedale e ricoverato al pronto soccorso dove hanno fatto una TAC di tutto il corpo. Anche se non hanno trovato nulla di rotto, ho dovuto passare la notte sotto osservazione. Continueremo i test e gli esami questo venerdì, in particolare ala testa e per controllare la respirazione e l’elettrocardiogramma”.

“Non riesco ancora a credere di essere riuscito a superare tutto questo senza ferite molto più gravi – ha ribadito il corridore della Cofidis – Allo stesso tempo, è difficile [essere costretto a fermarmi] perché mi sentivo bene in gara, avevo buoni risultati e il potenziale per fare di più. Ma oggi preferisco soprattutto gioire di essere ancora vivo“.

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