Israel-Premier Tech, ancora incerto il calendario di Chris Froome verso il Tour: “Dobbiamo adattare il suo programma al suo livello di forma”

Chris Froome è da poco rientrato alle gare, ma il suo programma per questo 2022 rimane ancora un punto di domanda. Il corridore della Israel-Premier Tech, che a inizio gennaio era stato costretto a interrompere la preparazione per un problema al ginocchio, sta affrontando in questi giorni il suo primo impegno stagionale, la Settimana Coppi e Bartali, ma il suo calendario per i prossimi mesi non è ancora noto con precisione, anche se dovrebbe prendere parte a Giro di Turchia, Giro di Romandia e Giro del Delfinato prima del Tour de France, che dovrebbe essere comunque al centro dei suoi programmi. Tuttavia, il percorso del 36enne verso la Grande Boucle dipenderà anche dal suo livello di forma, come affermato dal general manager del team israeliano, Kjell Carlström, a Velonews.

“Dobbiamo vedere come si evolve la sua situazione – ha dichiarato Carlström – Speriamo che possa raggiungere un livello più alto rispetto allo scorso anno e penso che sia possibile. Dobbiamo solo dargli un po’ di tempo. Quando pensi a tutto quello che gli è successo negli ultimi anni, sai che è stato un percorso molto difficile. Ma sta tornando, anche dopo un infortunio al ginocchio che gli è costato ancora più tempo”.

“Ha avuto un periodo di allenamento solido e vedremo come andrà dopo Coppi e Bartali – ha proseguito l’ex corridore finlandese – Dobbiamo tenere d’occhio passo dopo passo ciò che è necessario. Non faremo un calendario preciso, perché dipende da altre cose. Dobbiamo adattare il suo programma al suo livello di forma e a quello che mostra nelle corse e negli allenamenti”.

In ogni caso, se Froome non sarà in grado di fare classifica alla prossima Grande Boucle, la Israel-Premier Tech sta preparando piani alternativi per la corsa transalpina: “Stiamo facendo un piano senza un leader, perché non sappiamo se Chris sarà in forma in quel periodo. Questo è impossibile da prevedere. Meglio dare un ruolo libero a Michael Woods e Jakob Fuglsang, andare a caccia di tappe e magari puntare a una classifica collaterale”.

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