Bora-hansgrohe, Sam Bennett è ancora lontano dalla miglior condizione: “Sono un mese o due indietro rispetto a dove dovrei essere”

L'irlandese, attualmente impegnato alla Parigi - Nizza, sente di aver ancora tanta strada da fare per tornare ai suoi livelli

Sam Bennett deve ancora lavorare per poter tornare ai suoi livelli. Attualmente impegnato alla Parigi – Nizza 2022 dopo l’esordio all’UAE Tour 2022, il portacolori della Bora – Hansgrohe ha fatto tanta fatica in queste prime tre tappe della corsa francese, senza mai riuscire ad essere nel vivo della lotta per la vittoria. Se nella prima tappa non ha resistito alle accelerazioni del Team Jumbo-Visma, nella seconda frazione è sopravvissuto ai ventagli, ma poi non è stato in grado di lanciarsi nello sprint vinto da Fabio Jakobsen (Quick-Step Alpha Vinyl). Raggiunto dai microfoni di VeloNews prima della frazione di ieri, l’irlandese ha raccontato le sue difficoltà in questa prima parte di stagione.

Sono un mese o due indietro rispetto a dove dovrei essere – ha dichiarato il classe 1990 – Ieri (lunedì, ndr) ero in gruppo per la volata, ma non sono riuscito neanche ad essere vicino agli altri quando siamo usciti dalla curva agli ultimi 400 metri. Mi sono alzato sui pedali e andavo più piano. Arriverò a quel livello, ma ho bisogno di tempo“.

Il vincitore della maglia verde del Tour de France 2020 è comunque certo di essere già competitivo in volata, ma ha bisogno di giornate più tranquille: “Se hai una giornata più tranquilla con un finale veloce senza nessun punto dove hai bisogno di usare molta potenza, allora puoi trovare il modo […] Ieri (lunedì, ndr) ho anche faticato a pedalare nel ventaglio. Quindi alla Parigi – Nizza è impossibile, ma in altre gare forse sì”

In effetti i risultati ottenuti all’UAE Tour (un secondo e un terzo posto) fanno capire che la possibilità di fare bene c’è già, grazie anche ad un buon treno: “Tutto sta andando alla perfezione con il mio treno, per ora sono io l’anello debole della catena. All’UAE Tour mi hanno portato ai 200 metri quattro volte su quattro, ma ci sono state due volate in cui non sono riuscito neanche a pensare lucidamente. La colpa è mia, ma devo essere contento del lavoro che fanno per me“.

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