Bora-hansgrohe, Sagan: “L’unica cosa certa è che dobbiamo morire, se vinco una corsa in più o in meno non cambia niente”

Con il passare degli anni Peter Sagan trova il suo equilibrio. Come ciclista e come uomo, il tre volte iridato arriva a questa nuova stagione professando maggiore serenità rispetto a quanto accadeva in passato. Ormai ciclista di riferimento del gruppo con i suoi tre titoli iridati, le sei maglie verdi conquistate al Tour de France e le oltre cento vittorie complessive, tra le quali Giro delle Fiandre e Parigi – Roubaix, non sente più il bisogno di dimostrare, consapevole di quel che ha dato e di quel che è. Una nuova sensazione per il capitano indiscusso della Bora – hansgrohe, sinora comunque sempre condannato in qualche modo ad ottenere sempre di più e dover costantemente provare, a sé stesso e agli altri, il proprio valore e quello che può fare.

“Con quello che ho conquistato sinora mi sento più tranquillo – spiega a Ciclismo a Fondo – Non sono più un giovane che sente che a ogni tappa e corsa deve dimostrare qualcosa. Il mio punto di vista in questo momento è vivere la vita e godermela appieno, essere felice. Se vinco una corsa in più o in meno non cambia niente“.

Prima invece si sentiva sempre “più stressato”, con “più pressione sulle spalle”, mettendosela anche da solo con la voglia di fare sempre bene. Nel tempo sente dunque di aver imparato che “a volte la chiave è di non ossessionarsi sulle cose”. Anche perché “l’unica cosa certa come essere umani è che un giorno dobbiamo morire“. Di conseguenza, a prescindere dal fatto che con questa mentalità non è che vincerà di più, ha capito di dover “accettare quel che ottieni, che sia bene o male”.

E questo non solo nel suo lavoro e nel suo sport: “C’è altro da fare nella vita, non solo il ciclismo”. Un concetto questo che anche in passato aveva già più volte espresso, anche e soprattutto considerando che non sono mancate in precedenza dichiarazioni contro la noia del ciclismo su strada, tanto che spesso si è ipotizzata la sua voglia di tornare ad altre discipline, che considera più esplosive e dinamiche. Lui stesso recentemente ha ipotizzato il ritiro dalla strada nel 2021, alla fine dell’attuale contratto, anche se presumibilmente si è trattato più di una sua tradizionale boutade che di una vera intenzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio