BMC Racing Team, frattura non scomposta alla clavicola per Richie Porte: “Sono devastato”

Finisce anzitempo il sogno Tour de France 2018 per Richie Porte. Il corridore australiano è caduto nei primi dieci chilometri della nona tappa della Grande Boucle, battendo violentemente la spalla a destra contro l’asfalto. Le conseguenze sono subito parse abbastanza gravi, con l’uomo di classifica dell BMC che ha poi deciso di ritirarsi per essere portato in ospedale. La sua esperienza francese si è conclusa in lacrime, un misto di amarezza e dolore per un appuntamento sfumato per il secondo anno consecutivo prima di misurarsi con gli altri favoriti. Anche l’anno scorso infatti gli era stata fatale la nona frazione, in cui una caduta lungo la discesa del Mont du Chat lo aveva costretto a salutare la corsa in ambulanza.

Trasportato in ospedale, il vincitore del Giro di Svizzera 2018 si è sottoposto ad alcuni accertamenti medici. Il responso parla di una frattura non scomposta della clavicola destra, un infortunio piuttosto comune nel mondo del ciclismo. La diagnosi prevede una settimana di assoluto riposo, prima di ulteriori esami per valutare il suo percorso di recupero e la possibilità di tornare immediatamente ad allenarsi. Come dichiarato dal Dottor Testa, l’australiano dovrebbe tornare in sella tra tre o quattro settimane, per appendere il numerino alla schiena tra circa un mese e mezzo, massimo due. Calendario alla mano, sarà difficile per lui prendere parte alla prossima Vuelta a España 2018, che prende il via proprio tra sei settimane, il 25 agosto.

Richie Porte ha commentato con frustrazione il suo nuovo infortunio: “Ovviamente sono devastato. Per il secondo anno di fila sto finendo il Tour de France in questo modo. Sono finito a terra prima ancora di accorgermene e ho subito sentito dolore alla mia spalla destra. Voglio ringraziare molto i miei compagni per il loro incredibile lavoro nei primi nove giorni. Abbiamo avuto una grande prima settimana e sono davvero deluso di non poter continuare fino a Parigi. Spero di recuperare il più velocemente possibile e tornare a correre”.

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