Amstel Gold Race 2023, Tom Pidcock: “Alla fine non ne avevo più, sto faticando con queste distanze”

Tom Pidcock si prende il podio con le unghia e con i denti alla Amstel Gold Race 2023. Dopo essere stato l’ultimo con l’ex compagno Ben Healy a resistere a Tadej Pogacar, poi vincitore solitario, il corridore della Ineos Grenadiers ha rischiato nel finale di essere ripreso da Andreas Kron e Alexey Lutsenko, riuscendo a difendere per pochi metri il suo piazzamento sul gradino più basso del podio. Il britannico ha ammesso di aver fatto molta fatica negli ultimi chilometri, una situazione che quest’anno gli si è presentata più volte in corse dal lungo chilometraggio, ma di essere comunque soddisfatto della sua giornata, che gli permette di tornare a essere competitivo dopo la caduta alla Tirreno-Adriatico.

Non ne avevo più alla fine, sto faticando un po’ con queste distanze quest’anno, ma era andata bene fin lì – ha spiegato ai nostri microfoni dopo il traguardo prima di parlare di Ben Healy e Tadej Pogacar –   È stata una bella sorpresa, dico sorpresa, ma io conosco bene Healy, abbiamo corso insieme alla Trinity, mi ha anche aiutato a vincere il Giro U23, quindi per me non è una sorpresa, ma è bello vedere anche lui davanti. Pogacar ha dimostrato di essere forte, credo abbia cambiato bici ed è rientrato subito, come ho già detto è un corridore che non puoi controllare”.

L’ex campione del mondo di ciclocross, poi, non ha saputo spiegare se la difficoltà ad affrontare lunghi chilometraggi sia dovuta a un ritardo di preparazione in seguito alla caduta nella corsa dei Due Mari:  “Non sono sicuro dipenda da quello, sicuramente qualcosa mi manca, sono le piccole cose, ma gli ultimi 20 chilometri sono stati lunghissimi per me”.

Il classe ’99 ha poi parlato di come si è trovato nell’azione decisiva ai -80, in cui si era inserito anche il suo compagno Magnus Sheffield:  “Era sicuramente una buona situazione, l’idea era di mandare Magnus in avanscoperta, ma ho pensato fosse strano che la fuga fosse stata ripresa così presto, così ho pensato di andare, perché ero un po’ bloccato dalla pioggia, ho accelerato un po’ per riscaldarmi e ci siamo trovati davanti a 100 chilometri dalla fine. Sapevano tutti che eravamo lontani per andare in fuga, pensavamo che ci avrebbero ripresi, ma abbiamo reso la corsa dura, questo è certo”.

Infine, quando gli è stato chiesto di descrivere Tadej Pogacar, il ventitreenne è rimasto in silenzio, come se fosse senza parole, per qualche secondo, prima di rispondere col sorriso: “Quando parte, parte forte e a volte non puoi farci nulla. Comunque oggi è stata una buona giornata, mi è mancato solo un po’ nel finale”.

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